1.536 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Carabiniere guarito dal Covid dopo ricovero scrive ai medici del Cotugno: “Mi avete salvato la vita”

Il comandante dei Carabinieri di Gragnano, Angelo Disanto, ha voluto dedicare una lettera di ringraziamento ai medici e agli infermieri e a tutto il personale dell’Ospedale Cotugno di Napoli, dove è stato ricoverato per circa un mese, dal 16 settembre al 12 ottobre scorsi, dopo essere stato contagiato dal Coronavirus: “Mi avete salvato la vita. Per un mese il reparto di Terapia Intensiva è stato la mia famiglia”.
A cura di Pierluigi Frattasi
1.536 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

“Mi hanno preso per mano ed aiutato a superare il lungo periodo buio che ho dovuto affrontare nella terapia intensiva COVID. Per un mese sono stati la mia famiglia, la mia casa, sopperendo alla mancanza dei miei affetti familiari”. Sono le parole di ringraziamento che Angelo Disanto, comandante dei Carabinieri di Gragnano, in provincia di Napoli, ha voluto dedicare ai medici e agli infermieri e a tutto il personale dell'Ospedale Cotugno di Napoli, dove è stato ricoverato per circa un mese, dal 16 settembre al 12 ottobre scorsi, dopo essere stato contagiato dal Coronavirus. Dal 21 settembre trasferito nel reparto di terapia intensiva.

Disanto, maresciallo capo dei Carabinieri che nella sua carriera è stato impegnato nella lotta contro i clan di camorra a Ercolano, ha voluto scrivere di suo pugno una lettera per ringraziare tutti, a cominciare dalla dottoressa Rosanna De Rosa, a capo del reparto di terapia intensiva del Cotugno, e dal suo staff, medici, infermieri, Oss, Fisioterapisti, fino agli addetti alle pulizie e al vitto.

La lettera del carabiniere

“Dal profondo del cuore – scrive il comandante Disanto – voglio testimoniare con immensa gratitudine quanto fatto dalla dottoressa De Rosa in prima persona e dal suo staff (medici – infermieri – oss – fisioterapisti), i quali senza risparmiarsi mi hanno preso per mano ed aiutato a superare il lungo periodo buio che ho dovuto affrontare nella terapia intensiva COVID.

In prima persona la dottoressa De Rosa mi ha spronato dal primo giorno, quando bisognava affrontare la gravità della situazione e, in considerazione della mia sofferenza, ha fatto in modo che io reagissi, cosa che inizialmente non stavo facendo. Alla dottoressa De Rosa sarò riconoscente a vita per avermi salvato grazie alla sua immensa umanità e professionalità.

“Sono stato trattato in maniera impeccabile, tutti sempre presenti ed attenti ad ogni mia esigenza dettata dalla grande sofferenza fisica e mentale. Quotidianamente venivo accudito, pulito, lavato, cambiato e tutti mi hanno dato la forza per andare avanti in questo lungo mese di sofferenza. La stanza veniva quotidianamente pulita in maniera impeccabile e colazione, pranzo e cena arrivavano in orario perfetto. Sul punto voglio aggiungere che tutto era ottimo (ringrazio anche la società deputata al vitto).

“Per un mese sono stati la mia famiglia”

In poche parole la terapia intensiva COVID è stata per un mese la mia famiglia, la mia casa, sopperendo alla mancanza dei miei affetti familiari. Le cure somministrate unite alle pronazioni – esami emogas, sono state vincenti per combattere il virus, tutto merito della professionalità della d.ssa De Rosa. Ribadisco che la terapia intensiva del Cotugno è un'eccellenza della sanità italiana e bisogna esserne fieri. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i destinatari della presente mail, ribadendo la mia stima. Continuate a salvare vite umane! Grazie!”.

Il cordoglio per il medico Cozzolino morto di Covid

Il comandante Disanto ha poi voluto dedicare anche un ricordo al medico di famiglia di Ercolano Bernardo Cozzolino, impegnato nell'attività di volontariato per la cura di notte dei senzatetto nelle stazioni, deceduto purtroppo a seguito del contagio da Coronavirus. “Abbiamo condiviso quasi un mese di terapia intensiva assieme – scrive il comandante – provenienti entrambi da Ercolano e tu ercolanese doc. Quando sono uscito il 12 ottobre ho pregato affinché tu ce la facessi, ho pregato affinché non mollassi. Purtroppo non è andata cosi ed è molto difficile accettarlo, consapevole di quanta sofferenza abbiamo dovuto sopportare. Ciao dottor Cozzolino Bernardo. Condoglianze alla famiglia”.

1.536 CONDIVISIONI
32804 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views