Vincenzo De Luca ha riposto il lanciafiamme per la stagione primavera-estate 2021: soltanto così si spiega, evidentemente, il silenzio dell'estroso presidente-sceriffo-governatore della Campania che ne ha per ognuno e in ogni giorno della settimana. Trattandosi della sua città (o meglio feudo), Salerno, trattandosi del suo fedelissimo, il sindaco Vincenzo Napoli (che ironia: un sindaco che si chiama così a Salerno), De Luca a botta calda ha avuto poco o niente da dire sugli assembramenti, ben documentati da Fanpage.it con l'ausilio di un drone, per i festeggiamenti in occasione del ritorno della Salernitana in serie A dopo oltre due decenni.
«Una giornata indimenticabile di festa sportiva per Salerno» ha detto il governatore su Facebook, «bisogna vivere questi momenti con gioia, ma con grande responsabilità» ha ammonito. Ma come, appena mezza frase? E dove sono i cinghialoni (ovvero semplici runner) e dove sono i lanciafiamme (per i ragazzi che si laureano) e dove sono fulmini e saette scagliati con tanto di colorati epiteti del venerdì pomeriggio contro la movida, le «mammine al plutonio» che volevano le scuole aperte e così via? De Luca ha da poco compiuto 72 anni. Magari chissà, tende a dimenticare. O applica la coerenza di pensiero soltanto nei giorni dispari.