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Campi Flegrei

Campi Flegrei, la situazione dopo il terremoto 4.4: Ciciliano “Fateci controllare le case, anche le abusive”

Dopo l’ennesimo intenso sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei nuovi controlli e richiesta di allargare la mappa delle aree a rischio.
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Le lesioni dopo la scossa del marzo 2025
Le lesioni dopo la scossa del marzo 2025
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Il giorno dopo le scosse e la paura, come sempre ai Campi Flegrei la sensazione dominante è quella di impotenza mista a rabbia: se è vero, com'è vero, che i terremoti non sono prevedibili, di certo si sa che in un'area soggetta a bradisismo ce ne saranno ancora. Vulcanologi, sismologi e geologi concordano: nelle viscere dei "campi ardenti", gigantesca caldera vulcanica che accomuna parte di Napoli, tutta Pozzuoli, Bacoli e Quarto, vi è ancora energia che solleva il suolo. Intanto, da martedì 13 maggio a partire dalle 12.06 e fino a oggi, quando è stato dichiarato terminato lo sciame sismico, i terremoti sono stati 49, con magnitudo massima di 4.4.

Verifiche sugli edifici in zona Campi Flegrei, dopo il sisma 4.4

Le preoccupazioni di circa 85mila persone (a voler contare solo la "zona rossa") e la tenuta di 15mila edifici continuano ad essere la priorità.  Il Centro di Coordinamento per le Emergenze (CCS) ha effettuato un aggiornamento in Prefettura, con l'assistenza di diversi enti, tra cui il Dipartimento della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco. Le verifiche sugli stabili proseguono, con particolare attenzione alle zone di Napoli, Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida. Le strutture hanno richiesto un monitoraggio intensivo, mentre i rifugi temporanei come il Palatrincone di Pozzuoli ospitano 21 persone, con altri spostamenti previsti a seguito delle ispezioni.

Fabio Ciciliano, Protezione Civile
Fabio Ciciliano, Protezione Civile

Dichiarazioni del Capo della Protezione Civile Ciciliano

Il capo della Protezione Civile nazionale, Fabio Ciciliano, in un'intervista a La Stampa, ha sottolineato l'importanza della responsabilità da parte dei cittadini, invitandoli a far controllare anche le abitazioni abusive. Ciciliano ha sottolineato che, purtroppo, l'area dei Campi Flegrei è vulnerabile e che la situazione sismica resta sotto osservazione costante. Nonostante alcuni danni minori, come il crollo di ruderi e smottamenti, le scosse non hanno provocato gravi danni.

Florindo (Ingv): nessun rischio di eruzione imminente

Fabio Florindo, da fine marzo scorso nuovo presidente dell'Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha escluso il rischio di un'eruzione imminente nei Campi Flegrei. Sebbene il suolo mostri un sollevamento di circa 1,5 cm al mese e ci siano stati frequenti scosse (le più forti degli ultimi 40 anni sono concentrate in quest'anno), Florindo ha chiarito che i segnali attuali non sono sufficienti per prevedere un'eruzione. La sismicità e il bradisismo continuano, ma non c'è motivo di allarmarsi.

Allargare la mappa delle zone a rischio a Pianura e Soccavo

Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha risposto a un'interrogazione in commissione Ambiente riguardo all'eventuale estensione delle misure di prevenzione del rischio sismico alle zone di Soccavo e Pianura. In pratica i due popolosissimi quartieri della zona Occidentale sono al momento esclusi dalle misure, pur essendo in piena caldera.  Musumeci ha confermato che è in corso una valutazione per includere queste aree nel Piano straordinario, che già copre diverse zone vulnerabili dei Campi Flegrei.

I danni del sisma di marzo
I danni del sisma di marzo

La situazione dei residenti di Bagnoli: dopo il 20 maggio che fine fanno?

Dopo le violente scosse  di marzo (la più forte 4.6) circa 600 residenti di Bagnoli – quartiere occidentale di Napoli, l'area più colpita – hanno abbandonato le case per motivi di sicurezza, ospitati temporaneamente in strutture alberghiere.

In un primo momento era stato comunicato che l'accoglienza negli hotel sarebbe terminata il 30 aprile per mancanza di fondi. «Solo successivamente – spiega il deputato Francesco Emilio Borrelli – a seguito delle pressioni e delle proteste, la Protezione Civile ha concesso una proroga fino al 20 maggio, offrendo così qualche settimana in più per individuare soluzioni abitative alternative. Al momento non risultano nuove proroghe ufficiali oltre il 20 maggio. La precedente estensione era stata stabilita durante una riunione in Prefettura il 17 aprile 2025, ma resta subordinata al rimborso da parte del Dipartimento nazionale di Protezione Civile per i fondi spesi durante lo stato di mobilitazione del 2024».

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