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Covid 19

Campania zona arancione: tutti i divieti dell’ordinanza di De Luca fino alla Vigilia di Natale

Cosa si può fare in zona arancione fino alla vigilia di Natale in Campania? Nemmeno prendere un caffé al bar. È quanto prevede l’ordinanza 98 firmata poco fa dal governatore, che ha ritenuto troppo poco stringenti le misure prese dal Governo. Tuttavia il provvedimento appare pasticciato: i bar non potranno vendere alcuna bevanda da asporto dopo le 11 fino al 23 dicembre ed è panico tra chi aveva già il biglietto per tornare a trovare i parenti.
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Non era mai successo in secoli di storia: il presidente De Luca ha vietato la vendita a bar ed esercizi commerciali delle tazzine di caffè, un vero e proprio patrimonio napoletano noto in tutto il mondo. È  quanto prevede l’ordinanza 98 firmata oggi, un provvedimento che sta già facendo discutere e generando proteste. Il testo della norma, che restringe ulteriormente le misure prese ieri notte dal Governo per contrastare l’emergenza Covid-19, non lascia spazio a dubbi.

Dal 20 al 23 dicembre, infatti, su tutto il territorio regionale sarà zona Arancione. Non solo: «ai bar e agli altri esercizi di ristorazione dalle ore 11,00 del mattino è fatto divieto di vendita con asporto di bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell’acqua».

Tutte le bevande, dunque anche il caffè, i cappuccini, i latte macchiato, i ginseng e così via. Ai bar è consentito, dunque vedere bevande per l’asporto solo fino alle 11 e, francamente, non si capisce cosa debbano rimanere aperti a fare dopo quest’ora, come sembra assurdo che, a partire dalla vigilia di Natale questa limitazione scompaia. Inoltre, negli stessi giorni «è fatto divieto di consumo di cibi e bevande, anche non alcoliche, con esclusione dell’acqua, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi comprese le ville e i parchi comunali». In ogni caso è consentita la vendita a domicilio.

Migliaia di campani che risiedono in altre regioni ed attendevano il passaggio da zona arancione a zona gialla, annunciato settimane fa dal premier Conte e previsto per domani, sono costretti a rimanere dove solo: il fatto che la Regione rimanga “arancione” prevede il divieto all’ingresso sul territorio regionale fatte salve giustificate ragioni di lavoro o salute, dunque non per passare le feste con i parenti. Questa notizia ha gettato nel panico quanti avevano ormai le valige pronte ed avevano già acquistato i biglietti di treni ed aerei.

Inoltre, il decreto legge governativo consente di andare a trovare parenti ed amici che abitino in un’altra zona della Campania fino al 6 gennaio, ma il passaggio in zona arancione deciso dal governatore a estende il divieto di recarsi fuori dal proprio Comune di residenza almeno fino al 23 dicembre. Restano chiusi i ristoranti, i cui titolari si aspettavano di aprire almeno per tre giorni per provare a rifiatare un po’.

De Luca ha poi, raccomandato ai Comuni di “intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto delle disposizioni vigenti, in particolare nelle zone della  movida” invitandoli ad adottare “provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, ai sensi delle disposizioni vigenti”. In parole povere, De Luca ha chiesto ai Comuni di vietare ogni tipo di occasione di festeggiamenti o aperitivi di gruppo, che si erano molto diffusi negli ultimi anni.

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