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Covid 19

Campania verso la zona arancione Covid con i prossimi dati Iss su contagi e terapie intensive

La Campania a rischio “retrocessione” in zona arancione con il prossimo report inviato all’Istituto Superiore di Sanità. Decisive le prossime ore. Intanto Walter Ricciardi torna a ripetere: “Napoli doveva essere zona rossa già da due settimane”. Oltre alla Campania rischiano anche Veneto e Toscana.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le due facce di Napoli oggi: folla al Lungomare e file al Cotugno con i medici costretti a curare i pazienti nelle auto.
Le due facce di Napoli oggi: folla al Lungomare e i medici costretti a curare i pazienti nelle auto.
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La Campania rischia di ritrovarsi nei prossimi giorni in zona arancione. Con i prossimi dati, infatti, difficile che la Regione guidata da Vincenzo De Luca possa restare in zona gialla, quella cioè a rischio moderato per la diffusione del coronavirus. Oltre alla Campania, rischiano anche Veneto e Toscana, mentre l'Alto Adige è già passato in zona rossa. Il verdetto, inizialmente, rischiava di arrivare già oggi, poi è slittato ai prossimi giorni: l'Istituto Superiore di Sanità si esprimerà con ogni probabilità entro mercoledì.

Rischio zona arancione con il prossimo report

Lo stesso Governo, infatti, avrebbe concesso del tempo extra per dare modo alle varie Asl Regionali di mandare i dati completi ed accurati, ed evitare ogni polemica successiva. Il trend dei dati emersi in questi giorni è tale che però la Campania (assieme alla Toscana ed al Veneto, tutte zone gialle) potrebbe retrocedere verso la zona arancione, se non addirittura la zona rossa. Questo perché i dati sui contagi e sulle terapie intensive hanno visto una ulteriore impennata rispetto agli ultimi giorni, e potrebbero essere decisive per far scattare la "retrocessione" in zona arancione.

Una zona gialla quella campana che tuttavia ha anche grosse differenze rispetto alle altre zone gialle del paese, e di fatto già tendente verso l'arancione con "sfumature" di rosso. Questo perché alcune ordinanze firmate dal presidente Vincenzo De Luca nei giorni scorsi ha imposto ulteriori limitazioni in Campania, molte delle quali non previste per le zone gialle: tra queste, la sospensione della didattica in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado (che non è previsto neppure per le zone rosse) e il divieto di spostamenti tra province (previsto invece per le zone arancioni).

Ricciardi: "Avrei fatto Napoli zona rossa almeno 2 settimane fa"

Se la Campania sembra avviarsi verso la zona arancione, Napoli invece sarebbe dovuta essere "zona rossa" già da due settimane. Lo ha spiegato Walter Ricciardi, medico e consulente del Ministero della Salute oltre che membro dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, intervenuto questa sera a "Che tempo che fa", il programma condotto da Fabio Fazio su Rai Tre. Una posizione che Ricciardi aveva già espresso nei giorni scorsi, e che aveva portato anche alla reazione furiosa del sindaco partenopeo Luigi De Magistris.

Walter Ricciardi
Walter Ricciardi

"Noi abbiamo bisogno di un meccanismo di intervento rapido. In alcune aree metropolitane il lockdown va fatto subito", ha spiegato questa sera Walter Ricciardi, spiegando che il coronavirus è "un virus che non ha bisogno di perdite di tempo, ma di una catena di commando e di comunicazione unica". E su Napoli, ribadisce: "Avrei fatto zona rossa già due settimane fa". Una posizione che Ricciardi continua a sostenere già da tempo: appena due giorni fa aveva infatti nuovamente sostenuto la necessità di una zona rossa su Napoli (ma anche su altre metropoli), per arginare la diffusione del virus e, soprattutto, vedere un primo calo della curva dei contagi. La situazione, ha spiegato Ricciardi, attualmente è "drammatica, a volte tragica, in continuo peggioramento. Questa si profila come una tragedia nazionale. Sono necessari interventi rapidi".

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