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Camorra, agguato al reggente del clan Piscopo: arrestati 3 affiliati del clan Terracciano

Tre arresti nel clan Terracciano: devono rispondere a vario titolo di tentato omicidio in concorso e porto in luogo pubblico di armi, tutti aggravati dalle finalità mafiose. Tra i fatti contestati anche il tentato omicidio dell’allora reggente del clan rivale, Umberto Piscopo, nel maggio del 2018.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Tre persone sono state arrestate questa notte nel territorio vesuviano tra Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio: si tratta di tre persone tutte legare al gruppo criminale dei Terracciano, che avrebbero tra le altre cose tentato di uccidere Umberto Piscopo, reggente del clan rivale Piscopo-Ponticelli, nel maggio del 2018. I tre sono gravemente indiziati a vario titolo di tentato omicidio in concorso e porto in luogo pubblico di armi, tutti aggravati dalle finalità mafiose.

L'agguato avvenne il 3 maggio del 2018, quando un commando aprì il fuoco davanti il portone di casa di Umberto Piscopo, all'epoca il reggente dell'omonimo clan: una pioggia di proiettili che aveva come scopo quello di ucciderlo, seppure non riuscendoci. L'obiettivo era quello di potenziare il proprio controllo sui territori di Massa di Somma e di San Sebastiano al Vesuvio, che da tempo il clan Terracciano considera il proprio feudo personale.

Tra gli arrestati c'è anche Antonio Terracciano, 32 anni, pregiudicato e considerato uno dei soggetti di spicco del clan: è considerato dagli inquirenti il mandante ed esecutore dell'agguato; gli altri due arrestati, Antonio Borrelli (40 anni) e Umberto Scognamiglio (50 anni), avrebbero rispettivamente fatto da accompagnatore e palo nell'agguato il primo, ed esecutore il secondo. Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, nonché di riconoscimenti fotografici, intercettazioni telefoniche ed ambientali. La matrice, definita "tipicamente camorristica" del tentato omicidio, come spiegato dai carabinieri, è quella del controllo del territorio da parte del clan Terracciano a scapito di quello rivale dei Piscopo-Ponticelli.

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