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Camorra a Firenze, bloccati l’ascesa di un clan e finanziamenti Covid

Le mani della camorra su Firenze e sui finanziamenti pubblici per il Covid19. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Firenze stanno eseguendo da questa mattina nel capoluogo toscano e in alcune località nelle provincie di Salerno, Prato, Latina, Verona e Potenza, misure cautelari e perquisizioni nei confronti di 13 indagati.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Le mani della camorra su Firenze e sui finanziamenti pubblici per il Covid19. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Firenze stanno eseguendo da questa mattina nel capoluogo toscano e in alcune località nelle provincie di Salerno, Prato, Latina, Verona e Potenza, misure cautelari e perquisizioni nei confronti di 13 indagati nell’ambito di un’operazione di polizia, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina e coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia, con la quale è stata fermata l’ascesa di un clan camorristico e sono stati bloccati finanziamenti Covid.

I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di associazione a delinquere, con l’aggravante mafiosa, finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, ricettazione, furto, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco ed esplosivi, violazione della normativa in materia di immigrazione, all’indebita percezione di erogazioni pubbliche, nonché al riciclaggio e al reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Le fasi dell’operazione sono state illustrate questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Firenze alla quale saranno presenti: il Procuratore Capo della Repubblica di Firenze – Dott. Giuseppe Creazzo, il Direttore della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – Prefetto Francesco Messina e il Generale di Brigata della Guardia di Finanza Alessandro Barbera, Comandante S.C.I.C.O.

La guerra tra clan di Camorra arrivata in Toscana

La Dda di Firenze ha scoperto un'associazione criminale che agevolava la camorra svolgendo i suoi affari a Firenze. I componenti si riunivano quasi quotidianamente in una pizzeria del capoluogo toscano, acquistata subito dopo l'inizio della pandemia del Covid19 e poi finita al centro di una guerra tra clan culminata con l'esplosione di una bomba carta davanti al locale il 23 febbraio del 2021.

Stamattina sono scattati dieci arresti, di cui sette in carcere e tre ai domiciliari. Sottoposti all'interdizione dall'esercizio dell'attività professionale un commercialista di Prato e un consulente del lavoro di Nocera Inferiore. Indagato anche un minorenne, sottoposto alla misura del collocamento in comunità. Disposto il sequestro preventivo di conti correnti e somme di denaro.

Le indagini erano partite nel luglio 2020, affidate a polizia di Stato e guardia di finanza, e hanno permesso da subito di accertare che due fratelli avevano creato un nuovo gruppo criminale a Firenze, nato per agevolare un clan camorristico attivo a Salerno e al quale erano da ricondurre una pluralità di illeciti, commessi in diverse occasioni.

La base del gruppo era la pizzeria, gestita dal fratello di un presunto capo clan, usata anche per lo stoccaggio del proventi degli affari illeciti. La bomba carta che esplose davanti al locale, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, fu piazzata da associati di un clan rivale, arrivati dalla Campania per mettere a segno il blitz incendiario.

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