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Caciotta di bufala campana contaminata da batteri fecali: richiamata dal Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha richiamato un lotto di una caciotta stagionata del Casertano contaminata da escherichia coli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Caciotta stagionata di bufala campana richiamata dal Ministero della Salute per "rischio microbiologico". È contaminata da batteri fecali, nello specifico Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC). Il dicastero, guidato dal ministro Orazio Schillaci, ha pubblicato il 29 luglio scorso un avviso di richiamo dal mercato di un lotto di formaggio, che, secondo le analisi di laboratorio, sarebbe contaminato e quindi non commestibile e rischioso per la salute.

Richiamato lotto di caciotta di bufala del Casertano per rischio microbiologico

Si tratta del lotto numero 100 di caciotta stagionata di bufala, a marchio Fattoria Garofalo, prodotto dal Caseificio La Vecchia Masseria di Diana Luigi a Villa Literno, in provincia di Caserta (marchio di identificazione IT 15/299 CE), venduto in confezione sottovuoto da circa 400-500 grammi, con data di scadenza 30 novembre 2025. Nel caso ci si dovesse imbattere in questo prodotto negli scaffali di supermercati e negozi di alimentari, l'invito del ministero è di non consumarlo. Stessa raccomandazione per chi l'avesse già acquistato e lo tenesse nel frigo di casa, in questo caso il ministero invita a restituirlo presso il punto vendita.

Il Governo nei mesi scorsi ha istituito un tavolo tecnico per individuare "l'etichettatura più efficace possibile che possa avvertire il consumatore finale di tali rischi, prevedendo indicazioni aggiuntive in etichetta". Nei formaggi a latte crudo, per le Linee guida del ministero è “fortemente consigliata l’introduzione di un’etichettatura informativa nei casi in cui non sia possibile garantire una totale mitigazione del rischio” ovvero della presenza del batterio dell’E.Coli Stec responsabile nei soggetti fragili della Seu, la Sindrome emolitico uremica, la prima causa di insufficienza renale nei bambini. Fra le misure consigliate, c’è appunto l’etichettatura che avvisi i consumatori vulnerabili del rischi legati al consumo di formaggi a latte crudo. Tra il primo luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sono stati registrati 68 casi di Seu in Italia, secondo i dati del Registro italiano Sindrome emolitico uremica, la maggioranza nei pazienti in età pediatrica (sotto i 15 anni di età) con 67 casi (98,5% del totale).

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