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Trasporto pubblico a Napoli

Napoli, un commissario alla Ctp: l’azienda provinciale dei bus verso l’amministrazione straordinaria

La decisione del Tribunale sul concordato preventivo il 12 gennaio. I lavoratori scrivono al sindaco Manfredi: “Salvi l’azienda”
A cura di Pierluigi Frattasi
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La Ctp, l'azienda dei bus della provincia di Napoli verso l'amministrazione straordinaria, con un commissario nominato dal Ministero dei Trasporti, per non fallire. Questa una delle possibili soluzioni se il Tribunale fallimentare il 12 gennaio prossimo non dovesse accettare il concordato prefallimentare presentato dall'azienda con il piano di risanamento che prevede il fitto del ramo d'azienda ad un'altra società dei trasporti. I lavoratori sono preoccupati. Il servizio di trasporto pubblico di Ctp è fermo dal 20 dicembre. I circa 500 dipendenti non hanno ricevuto lo stipendio il mese scorso. Ieri, al vertice in Prefettura, la proprietà non si è espressa. Da qui, una lettera firmata dai lavoratori e indirizzata al sindaco metropolitano Gaetano Manfredi per chiedere un suo intervento risolutivo, in vista dell'appuntamento della prossima settimana.

L'ipotesi del ramo d'azienda ad Anm

Ferma al palo, intanto, l'ipotesi di cessione del ramo d'azienda, per la quale si era resa disponibile l'Anm, la società dei trasporti del Comune di Napoli. La Città Metropolitana di Napoli, infatti, ha inviato una nota sia a Ctp che ad Anm, nella quale ha espresso la sua volontà di non rinnovare il patto integrativo per l'esercizio pubblico nella provincia di Napoli a 3,78 euro a km, rispetto ai 2,60 euro a km pagati dalla Regione. Un patto che finora era stato rinnovato tacitamente ogni anno. Da qui, le difficoltà, perché a queste condizioni l'Anm potrebbe non acquisire il ramo d'azienda di Ctp per i prossimi 5 anni come previsto dal piano di salvataggio del concordato preventivo.

La lettera dei lavoratori a Manfredi

Nella lettera i lavoratori della Ctp si rivolgono al sindaco Gaetano Manfredi:

“Siamo alcuni dei numeri di matricola (attualmente circa 500 unità) del Libro Unico del Lavoro di CTP – scrivono – Purtroppo questo siamo diventati negli ultimi 10 anni della nostra storia, una storia lunga 140 anni e alla quale si sta per mettere la parola fine.

Ci rivolgiamo a Lei come al buon pater familias chiedendole di farci sentire non più matricole, spesso dimenticate, mortificate e rese prive di valore, un po’ come uno zero dopo la virgola, ma di ridarci la dignità di lavoratori di un’azienda dalla grande storia che ha il know how, il patrimonio immobiliare ed il capitale umano competente per offrire, anche in un contesto che potrebbe vederci affiancati ad altri grandi operatori pubblici, un servizio di trasporto pubblico ai cittadini dell’area metropolitana con serietà ed affidabilità.

Lei solo ha la facoltà di spostare quella virgola, di cambiare finalmente il corso degli eventi, non mettendo un punto ma salvaguardando quanto di buono esiste. Le chiediamo un atto di orgoglio non soltanto per i lavoratori di CTP ma soprattutto per i cittadini dell’area metropolitana di Napoli, che per essere davvero vivibile, merita un adeguato servizio di trasporto pubblico. Proprio quell’area metropolitana di Napoli di cui tanto si parla negli ultimi mesi (e ahinoi tanto poco si è fatto in termini di sostegno al trasporto pubblico locale) come opportunità di sviluppo in una logica di sistema e di area vasta fortemente connessi alla città di Napoli.

Lei può riscattare finalmente l’area metropolitana di Napoli e noi “lavoratori della CTP” siamo ancora qui, instancabilmente pronti ad affrontare a testa alta qualsiasi ulteriore sfida che ci dia dignità e futuro, ma con la certezza che con Lei al nostro fianco potremmo sicuramente essere vincitori.

Quindi, il ricordo delle origini della Ctp fino agli ultimi anni di crisi:

Le origini di CTP risalgono al 1881 quando è stata fondata la «Societé Anonyme des tramways à vapeur de Naples» concessionaria di servizi tramviari e di autoservizi nell'area suburbana a nord di Napoli. Soltanto nel 1957 gli impianti e gli esercizi della società vengono acquisiti dalla «Tramvie Provinciali di Napoli S p A» società di proprietà esclusiva del Comune di Napoli che dà inizio ad un’ampia attività di espansione e sviluppo del trasporto pubblico di Napoli e provincia. Nel 1978 tuttavia, la Tramvie Provinciali di Napoli S p A viene sciolta per far spazio al «Consorzio Trasporti Pubblici di Napoli», partecipato al 50 rispettivamente dalla Provincia di Napoli e dal Comune di Napoli. L’ 8 agosto 2008 la CTP diventa “Società per Azioni” di proprietà esclusiva della Provincia di Napoli, sostituita poi, a partire dal 1 gennaio 2015, dalla Città Metropolitana di Napoli, che dunque diviene la controllante nonché l’unico proprietario della CTP, succedendo in tutti i rapporti attivi e passivi.

CTP si occupa della gestione dei servizi di trasporto pubblico locale di persone nell’area metropolitana e provinciale di Napoli e Caserta. La Società opera in forza di:

  • tre contratti con la Città Metropolitana di Napoli (uno per i servizi extraurbani della Provincia e due per i servizi urbani nei Comuni di Pozzuoli ed Acerra) Inoltre, il contratto per i servizi extraurbani della provincia di Napoli comprende anche i servizi integrativi di cui alla Delibera di Giunta Regionale n 304 del 31 maggio 2017 afferenti ai collegamenti con la stazione AV di Afragola;
  • un contratto con la Provincia di Caserta (gestito dalla Regione Campania) relativo in gran parte ad importanti servizi che si sviluppano lungo i circa 50 km del litorale Domitio fino a Napoli e, in parte, a collegamenti altrettanto importanti nell’area Aversana in territori di cerniera tra le province di Napoli e Caserta.

Insomma, parliamo di servizi con i quali, nonostante le difficoltà, si offre la possibilità a 15 milioni e più di persone (erano 30 mln solo dieci anni fa) di viaggiare ogni anno per recarsi a lavoro o andare a scuola.

Il senso di questa lettera non è tediarla con problemi atavici provenienti dalle precedenti amministrazioni, aspetti che purtroppo ha avuto occasione di conoscere in quest’ultimo mese: problematiche finanziarie che causano puntualmente ritardi nei pagamenti (in particolare delle spettanze ai lavoratori ed ai fornitori) e, quindi, conseguenze negative sul servizio svolto; autobus sempre più fatiscenti a causa di mancati investimenti; dislocamenti continui di capolinea al centro di Napoli a scapito di una “visibilità” degli autobus che è fattore fondamentale per i clienti; carenza assoluta di un management competente e di interventi organizzativi strutturali sempre rinviati per la situazione emergenziale aziendale etc etc … ma nonostante tutto, dopo la domanda di concordato, nel primo semestre 2021 CTP ha svolto il 70% circa dei servizi previsti in contratto. Tali risultati sono stati ottenuti solo grazie al duro lavoro di quelle matricole perché in realtà dietro di esse ci sono Donne e Uomini che sentono fortemente la responsabilità di svolgere un servizio pubblico ed hanno fatto del senso di appartenenza aziendale un loro modo di essere, spesso accompagnato anche dall’orgoglio di far parte, da diverse generazioni, di famiglie che si sono susseguite durante i lunghi 140 anni di storia.

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