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Truffa Bonus Cultura 18App: “Porta un amico e intaschi 50 euro”. La Finanza scopre tutto

Nei guai sono finiti il titolare di un negozio di computer di Napoli e sua moglie, accusati di associazione per delinquere e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
A cura di Valerio Papadia
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Utilizzavano il Bonus Cultura 18App per finti acquisti, ma intascavano i soldi del sussidio pubblico: a Napoli, il titolare di un negozio di computer e sua moglie hanno sottratto circa 1 milione e mezzo di euro all'Erario; nei loro confronti, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dalla Procura partenopea per i delitti di associazione per delinquere e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini sono cominciate dopo una segnalazione del Ministero della Cultura e hanno permesso agli uomini della Guardia di Finanza di scoprire che marito e moglie, all'interno del loro negozio, validavano sulla piattaforma dedicata i buoni del Bonus Cultura 18App, del valore di 500 euro ciascuno, giustificandoli con l'acquisto di beni in realtà mai avvenuto; i due emettevano fattura e richiedevano così il rimborso dell'intero importo al Ministero della Cultura.

Cosa è il Bonus cultura 18app e come si usa

Si tratta di un bonus del Ministero della Cultura, anche quest'anno è stato rinnovato,  riservato ai neo 18enni che li possono utilizzare per acquistare, esclusivamente, in biglietti per cinema, musica, concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell'editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.

I due hanno ottenuto il rimborso di oltre 3.300 voucher

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero oltre 3.300 i voucher del Bonus Cultura 18App – intestati a beneficiari residenti su tutto il territorio nazionale – per il quale i due coniugi sono riusciti ad ottenere il rimborso dal Ministero, per un totale che ammonta intorno al milione e mezzo di euro. Per questo, contestualmente, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno anche effettuato, come disposto sempre dall'Autorità Giudiziaria, il sequestro di beni mobili e immobili di pertinenza degli indagati per un valore pari all'importo della truffa messa a segno dai due.

La tecnica: "Porta un amico e guadagni 50 euro"

Per spingere i 18enni a reclutare altri coetanei disposti a intascare illecitamente denaro contante con i "Bonus cultura 18app", veniva pubblicizzata, su profili Instagram "intermittenti", l'offerta: "Porta un amico e guadagni 50 euro". Siccome il giro di affari era diventato vorticoso, i procacciatori (deputati ad adescare i 18enni), per evitare di attirare l'attenzione degli investigatori, hanno anche iniziato a far versare le loro quote sui conti correnti di amici e conoscenti compiacenti.

Il ministero con delle campagne social periodiche ricorda ai diciottenni che il bonus non può essere "ceduto" a nessuno:

 Ricorda che il Bonus Cultura 18app è strettamente personale e in nessun modo può essere ceduto o scambiato. Diffida dalle imitazioni e segui solo i profili ufficiali 18app, sono quelli con la spunta blu .

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