Bomba sotto l’auto di un avvocato a Secondigliano, ipotesi ritorsione per sfratti
Una ritorsione, una vendetta da parte di un inquilino moroso o abusivo che ha dovuto lasciare l'appartamento quando lo sfratto è diventato esecutivo. Potrebbe esserci una storia di questo tipo dietro l'attentato dinamitardo che, nella notte tra domenica e lunedì, si è consumato lungo il corso Secondigliano. Obiettivo, un avvocato di 54 anni che ha lo studio poco distante: la bomba ha devastato la sua automobile, parcheggiata in strada. Non è ancora chiaro se l'ordigno sia stato posizionato sotto la vettura o lanciato nell'abitacolo, dopo aver sfondato un finestrino, ma la deflagrazione ha distrutto completamente la parte anteriore della Skoda.
L'esplosione all'alba, ha danneggiato anche i vetri di un edificio vicino e ha svegliato di soprassalto parecchi dei residenti della zona ma non ha causato feriti perché le strade, solitamente molto trafficate, erano a quell'ora ancora deserte. Le indagini sono affidate ai carabinieri della Compagnia Stella, arrivati sul posto insieme ai colleghi della sezione Scientifica. È stato subito chiaro che l'obiettivo di quell'attentato intimidatorio era l'automobile, e quindi il proprietario.
L'avvocato, che si occupa del Civile, è stato ascoltato dai militari e ha riferito di non avere mai subìto minacce e di non sapere chi potrebbe aver lanciato quella bomba. Si indaga, però, proprio nell'ambito della sua attività lavorativa: l'uomo infatti gestisce il patrimonio immobiliare di diversi enti e, proprio per questo, spesso deve occuparsi degli sfratti di occupanti abusivi o morosi e in molte occasioni ha avuto a che fare con persone violente o anche legate alla criminalità organizzata e non sono mancate né le minacce né le aggressioni.