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Bomba nella notte a Ponticelli: è la terza in quattro giorni

Una bomba è esplosa nella tarda serata di ieri, 13 maggio, in via Camillo De Meis, a Ponticelli, Napoli Est. È il terzo ordigno scoppiato nel quartiere in quattro giorni. Sarebbe anche questo riconducibile alla faida di camorra in corso tra i De Martino, noti come “gli XX”, e l’alleanza guidata dal clan De Luca Bossa e a cui sarebbe legato il gruppo Casella.
A cura di Nico Falco
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Foto da Facebook
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Un giorno di tregua, poi sono tornate le bombe: un ordigno è esploso nella tarda serata di ieri, 13 maggio, nel quartiere di Ponticelli, a Napoli Est. È il terzo in tre giorni, sempre con le stesse modalità: nessuna operazione "chirurgica", ma bombe lanciate in aree pubbliche e vicino ai palazzi che solo per un caso fortuito si sono limitate a distruggere qualche automobile senza ferire nessuno.

La bomba è scoppiata poco dopo le 23 nei pressi in via Guido Della Valle, nei pressi di via Camillo De Meis. In seguito alle diverse segnalazioni dei cittadini sono intervenute quattro volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli ma non risultano danni né feriti e non sono state trovate tracce di materiale esplosivo. A poca distanza si trova via Lombardi Vera, teatro del primo episodio, avvenuto nella notte tra lunedì e martedì: in quella strada lo scoppio fu preceduto da tredici proiettili, sparati verso il cielo, come in una stesa. Ventiquattro ore dopo, nella notte tra l'11 e il 12 maggio, la seconda esplosione, a ridosso del rione Incis di Ponticelli: la bomba è stata lanciata da un cavalcavia verso i palazzi, la potenza dell'esplosione ha schiantato i vetri di otto automobili parcheggiate. Gente che abita nei paraggi e che non risulta avere legami con la criminalità, con l'unica colpa di avere lasciato la vettura in una zona che è diventata terreno di scontro tra due clan rivali.

A fronteggiarsi, secondo gli inquirenti, sarebbero l'alleanza composta dai De Luca Bossa – Minichini – Schisa, a cui è vicino anche il gruppo Casella, e i De Martino, il clan senza nome, quello che per "taggare" i muri del quartiere usa la sigla XX. Il motivo, manco a dirlo, è il controllo del mercato della droga nel quartiere: eredi dei De Micco, gli XX starebbero cercando di prendere possesso delle piazze di spaccio che oggi sono controllate dai rivali.

Negli scontri trai due gruppi si inquadrerebbe anche l'omicidio di Giulio Fiorentino, ucciso nella notte del 14 marzo; il giovane, 29 anni, di Torre del Greco (Napoli) era ritenuto vicino al gruppo De Martino. Una decina di giorni dopo sono stati sottoposti a fermo due pregiudicati ritenuti invece legati al gruppo Casella e accusati degli agguati avvenuti nell'autunno precedente contro gli XX.

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