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“Bolletta da 20mila euro, non pago: costretti a staccare internet a migliaia di persone”

La protesta di Antonella Oliviero, imprenditrice che gestisce server provider ad Avellino e Benevento: “Costi aumentati di 9mila euro rispetto al 2021”. Bruciate bollette in piazza.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Bollette da 20mila euro. Non possiamo pagare. Così rischiamo di dover staccare internet a migliaia di famiglie”. A protestare è Antonella Oliviero, imprenditrice campana di Consulsat, società che gestisce server provider nelle province di Avellino e Benevento. Oliviero è anche un esponente del movimento “Non Posso Pagare” che lotta contro i costi spropositati legati al caro bollette.

“L'anno scorso – spiega Oliviero a Fanpage.it – per il periodo da maggio ad agosto pagavamo 2.339 euro circa, dei quali 1.161 di oneri di sistema. Quest'anno per lo stesso periodo e per circa gli stessi consumi paghiamo 13mila euro. Oltre 9.500 euro in più rispetto al 2021. Così non riusciamo ad andare avanti”. Ieri la protesta ad Avellino contro il caro energia, durante la quale sono state bruciate simbolicamente anche delle bollette.

“Diffida da 20mila euro, così chiudiamo”

“Negli scorsi giorni – spiega Oliviero – Edison ha inviato delle intimazioni di pagamento con minacce di distacco del loro servizio, dopo che con sforzi straordinari ero riuscita già a pagare altre bollette. Non posso pagare questi ulteriori 20mila euro e sono sempre più intenzionata a staccare, a mia volta, le mie Reti che danno servizi Internet a migliaia di famiglie, aziende e pubbliche amministrazioni”.

Ma non finisce qui:

“Avevo fatto anche il passaggio a un altro operatore, perché promuoveva delle tariffe più basse, ma ho scoperto, il giorno in cui il passaggio doveva avvenire, che per le partite IVA non era più possibile farlo. Non è che si stanno mettendo d’accordo e facendo dei cartelli – mi chiedo? E lo Stato che fa? Almeno desse un segnale, per esempio togliendo l’IVA dalle bollette e impedisse a queste aziende, che già si sono arricchite, di inviare preavvisi di distacco”.

E conclude:

“Non ci sono solo bar, salumerie e ristoranti. Ma anche i piccoli operatori Internet senza i quali si blocca un Paese. Nessuno ne parla? Io non aumenterò i prezzi dei miei abbonamenti per non pesare su aziende e famiglie. Vogliamo pagare, ma il giusto”.

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