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Bimbo ucciso a Torre del Greco, i legali della madre: “Rispettare presunzione di non colpevolezza”

Dopo le parole dell’onorevole Antoniozzi, la replica degli avvocati di Adalgisa Gamba, accusata dell’omicidio del figlio: “Commenti faziosi e superficiali”.
A cura di Nico Falco
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Le ricerche del corpo del piccolo a Torre del Greco
Le ricerche del corpo del piccolo a Torre del Greco

L'onorevole Alfredo Antoniozzi ha riferito circostanze "palesemente false e fuorvianti", e le sue parole "calpestano la presunzione di non colpevolezza sancita dall'articolo 27 della Costituzione, definendo una mera imputata "autrice del terribile omicidio del piccolo figlio"". Così, in una nota, Salvatore del Giudice e Michele Coppola, avvocati di Adalgisa Gamba, la 41enne sotto processo per la morte del bambino, ritrovato tra le sue braccia in mare un anno fa a Torre del Greco, in provincia di Napoli.

I legali ribattono a quanto detto dall'onorevole Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, che ieri, attraverso un comunicato, si era detto perplesso sulla decisione della Corte di Assise di Napoli di disporre la terza perizia psichiatrica per accertare lo stato mentale della donna e appurare quindi se al momento della tragedia fosse in grado di intendere e di volere. "Ci perplime – si leggeva nella nota del politico – e ci indica come si sia aperta la strada di una possibile seminfermità".

"Le perizie a cui la signora Gamba è stata sottoposta in carcere – spiegano gli avvocati – hanno unicamente accertato che le patologie dell'imputata potevano essere curate in carcere, ma non riguardavano assolutamente la sua capacità di intendere e volere". I due legali sottolineano inoltre che "non era mai stata disposta una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere dell'imputata" e che soltanto "a seguito della nostra richiesta probatoria, la Corte di Assise di Napoli ha ammesso la perizia psichiatrica e rinviato il processo". L'onorevole Antoniozzi, concludono, "senza aver letto un singolo atto del procedimento penale", si sarebbe lasciato andare "a faziosi e superficiali commenti su questioni processuali estremamente complesse e delicate".

Antoniozzi: "Mie perplessità legittime"

A stretto giro è arrivata la replica del parlamentare. "Ho il rispetto per il ruolo degli avvocati e non discuto certo la legittimità delle loro azioni – permette – rispetto, però, la memoria di un bambino di due anni strappato alla vita dalla madre che, da quello che scrive il Gip e da precedenti visite non ha mai evidenziato un disturbo psicotico. Sono altrettanto sicuro che i legali della difesa – conclude Antoniozzi – rispetteranno il diritto di un parlamentare di intervenire su una vicenda del genere esprimendo perplessità sulle condizioni della signora, senza ovviamente valicare le competenze di medici e giudici".

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