Auto esplosa in Tangenziale, 6 a processo per la morte di Fulvio Filace e Maria Vittoria Prati

Sei persone a processo per l'auto prototipo esplosa sulla Tangenziale di Napoli il 23 giugno 2023. Nell'incidente persero la vita il tirocinante di ingegneria Fulvio Filace, di 25 anni, e la ricercatrice del Cnr, Maria Vittoria Prati, 66 anni. I due stavano testando la vettura un modello sperimentale di Polo Volkswagen, nell'ambito di un progetto di ricerca sulla ibridizzazione dei motori e prevedeva un funzionamento misto a carburante fossile e ad energia solare, quando, per motivi ancora da chiarire, durante il viaggio si innescò un incendio che in pochi istanti fece esplodere l'auto, poco dopo l'ingresso dell'Arenella. I due ricercatori rimasero gravemente ustionati e morirono dopo il ricovero presso il centro grandi ustionati del Cardarelli. La ricercatrice del Cnr morì all'indomani del ricovero, il 25enne dopo alcuni giorni. Fulvio Filace, studente di Ingegneria con una grande passione per i motori, era prossimo alla laurea. L'Università Federico II gli ha conferito la laurea alla memoria.

Per quel terribile incidente adesso sei persone dovranno rispondere, a vario titolo, di omicidio colposo. Si tratta degli indagati che oggi, 7 novembre, sono stati rinviati a giudizio dal gup Ambra Cerabona, nell'ambito del procedimento giudiziario. Indagini coordinate dal sostituto procuratore di Napoli Manuela Persico. Il processo inizierà il prossimo 20 gennaio. I sei indagati sarebbero stati coinvolti a vario titolo nella progettazione e nella realizzazione del prototipo, una autovettura diesel-elettrica, sulla quale era stato installato macchinario per consentire al motore il funzionamento in modalità ibrida, anche grazie a un pannello solare montato sul tettuccio.
Secondo le perizie degli esperti, la scintilla potrebbe essere partita dalla batteria al litio. Ma saranno le perizie tecniche a chiarire il motivo. Tra gli aspetti da chiarire, secondo i pm, se la dottoressa Prati fosse stata avvisata delle criticità della batteria, prima che le fosse consegnata l'auto e il corretto espletamento di tutti i test prima di mettere in strada l'auto.
Chi sono i sei indagati nel processo per l'auto esplosa
Gli imputati sono il 73enne docente dell'università di Salerno in pensione Gianfranco Rizzo, professore di macchine e sistemi energetici, che aveva curato "Life Safe" prima come esperto e poi come amministratore della società "e-ProInn srl"; Matteo Marino, 45enne amministratore di "e-ProInn srl" tra il 2019 e il 2022; Enrico Bianconi, Claudia Bonaccorso e Gregorio Iuzzolino dipendenti della società "Mecaprom Technologies Corporation Italia srl", proprietaria della vettura e Francesco Tiano, ricercatore dipartimento ingegneria industriale all'università di Salerno e collaboratore di Rizzo. Al processo si sono costituiti parte civile le famiglie delle due vittime – la famiglia Filace assistita dall'avvocato Fabio Russo, mentre la famiglia Prati dall'avvocato Ivan Filippelli – l'Università di Salerno e il Cnr per tutti gli imputati tranne il professor Rizzo.