Attirato in trappola e ucciso, niente domiciliari per il killer pentito di Antonio Natale

Non lascerà il carcere per i domiciliari Gennaro Pacilio, indicato come esecutore materiale dell'omicidio di Antonio Natale, il 22enne attirato in trappola e ucciso nel 2021 a Caivano (Napoli): la seconda sezione penale della Corte di Assise di Napoli (presidente Concetta Cristiano) ha respinto l'istanza di sostituzione della misura cautelare presentata dai legali dell'imputato, condannato il 31 ottobre 2025 a 16 anni di reclusione. L'omicidio, hanno ricostruito gli inquirenti, fu organizzato dal gruppo Bervicato del Parco Verde e inquadrato nel traffico di droga del caseggiato popolare di Caivano.
L'omicidio di Antonio Natale a Caivano
Il 22enne scomparve nel nulla il 4 ottobre 2021, dopo essere uscito con Domenico Bervicato, suo amico, oggi anche lui condannato come mandante dell'omicidio. Dalle indagini emerse che Natale venne ucciso per contrasti nati proprio all'interno del gruppo criminale relativi alla vendita di stupefacenti. A premere il grilletto, in un'automobile in movimento, sarebbe stato proprio Gennaro Pacilio. Il corpo venne poi abbandonato in un campo alla periferia di Caivano, dove venne ritrovato due settimane dopo.
Respinti i domiciliari per il killer del 22enne
Nella decisione di respingere i domiciliari per Pacilio, la Corte di Assise di Napoli ha sottolineato "la recisione del collegamento con la criminalità organizzata, resa palese dalla collaborazione e dall'ammissione allo speciale programma di protezione", ma anche la sua "residua pericolosità comune", "resa evidente dalla gravità e brutalità dei reati per cui è a processo (omicidio premeditato pluriaggravato)".