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Caivano, la morte di Maria Paola Gaglione

Arrestato pusher a Caivano: è Ciro Migliore, l’ex fidanzato di Maria Paola Gaglione

A Caivano finisce in manette Ciro Migliore, l’ex fidanzato di Maria Paola Gaglione, per la cui morte è stato condannato il fratello di lei a 9 anni e 6 mesi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ciro Migliore e Maria Paola Gaglione
Ciro Migliore e Maria Paola Gaglione
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Un blitz antidroga questa mattina all'interno del Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, da parte dei carabinieri ha visto finire in manette Ciro Migliore, 27enne del posto, già noto alle forze dell'ordine: si tratta dell'ex fidanzato di Maria Paola Gaglione, la giovane che morì cadendo da un motorino guidato proprio da Migliore ed inseguito dal fratello di lei, condannato a nove anni e sei mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale ma non volontario. Ciro Migliore aveva in casa questa mattina durante la perquisizione un libro mastro con all'interno sigle e numeri che per gli inquirenti sarebbero da ricondurre ad attività illecite, nonché 1.675 euro in contanti, dieci dosi di cocaina e crack pronte alla vendita e diverso materiale per il confezionamento. Al momento, è in attesa di convalida dell'arresto.

Migliore venne arrestato già qualche anno fa, il 24 febbraio del 2021, per spaccio: ma, spiegò, si trattava di fatti avvenuti nel 2018 e che proprio l'amore di Maria Paola gli avesse fatto scegliere di cambiare vita. La morte di Maria Paola Gaglione avvenne proprio cinque anni fa, nella notte dell'11 settembre 2020 ad Acerra: era sul motorino assieme al fidanzato Ciro Migliore, che era alla guida, mentre dietro di loro, ad inseguirli, c'era il fratello di lei, a bordo di un'altra moto. Su via degli Etruschi, la tragedia: l'Sh su cui viaggiavano Migliore e la compagna finisce al suolo, con Maria Paola che muore sul colpo, mentre lui si rompe il braccio. Dopo accertamenti, perizie e processi, i giudici hanno condannato per omicidio preterintenzionale, ma non volontario, della sorella e per lesioni aggravate nei confronti di Migliore, il fratello della ragazza. Condanna poi confermata anche dalla Corte di Cassazione. All'epoca dei fatti, Migliore veniva indicato con nome femminile in quanto non aveva ancora completato il processo di transizione da donna a uomo.

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