60 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Appalti truccati a Salerno, concluse indagini per 20 indagati: mancano De Luca e Napoli

Chiusura delle indagini per 20 dei 30 indagati dell’inchiesta sugli appalti truccati che travolse il Comune di Salerno nell’ottobre 2021.
A cura di Nico Falco
60 CONDIVISIONI
Palazzo del Comune di Salerno

Si sono concluse le indagini preliminari per l'inchiesta sui presunti appalti che aveva travolto il Comune di Salerno l'11 ottobre 2021: la Procura ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 20 delle 30 persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta; tra i destinatari non compaiono il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che era stato coinvolto dall'inizio, e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nei cui confronti era stato emesso un avviso di proroga delle indagini per concorso in corruzione il 6 novembre 2021.

Appalti truccati a Salerno: concluse indagini preliminari

L'avviso di conclusione delle indagini preliminari, depositato nella prima decade di novembre dai sostituti procuratori Elena Cosentino e Guglielmo Valenti, è stato notificato in questi giorni agli avvocati degli indagati. Tra i destinatari figura Fiorenzo Zoccola, che secondo gli inquirenti era "capo ed organizzatore" dell'associazione che avrebbe gestito gli affari delle cooperative sociali. Zoccola, già sotto processo con rito immediato insieme al consigliere regionale della Campania Nino Savastano, avrebbe tenuto rapporti con funzionari del Comune di Salerno ed esponenti politici "influenzando gli organi politici ed amministrativi competenti per il buon esito delle procedure di affidamento degli appalti".

Nell'ottobre 2021 le misure cautelari a carico degli allora 29 indagati (diventati 30 con De Luca) erano state eseguite dalla Squadra Mobile di Salerno; Savastano, che era stato assessore alle Politiche Sociali di Salerno durante la precedente giunta di Vincenzo Napoli, era finito ai domiciliari, così come il dirigente comunale Luca Caselli, mentre per Zoccola, presidente di una cooperativa, era stato disposto il carcere. Per gli imprenditori titolari delle altre cooperative coinvolte (che sarebbero state però di fatto gestite da Zoccole) era scattato il divieto di dimora a Salerno.

60 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views