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Diego Armando Maradona morto a 60 anni

Anche la diocesi di Pozzuoli dà l’ok: “Via San Paolo, lo stadio sia intitolato a Maradona”

L’intera zona di Fuorigrotta non dipende dal cardinale Sepe, arcivescovo di Napoli, ma è legata alla diocesi flegrea per motivi storici. A sorpresa il comunicato che, in un colpo solo, smorza le polemiche: “ok al cambio del nome se questo aiuterà la crescita umana e sociale della nostra terra.”
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Addio San Paolo, sì allo stadio Diego Armando Maradona. La diocesi di Pozzuoli, competente territorialmente su tutto il quartiere di Fuorigrotta (che, dunque, non fa parte dell’arcidiocesi di Napoli guidata dal cardinale Crescenzio Sepe), ha espresso il suo parere favorevole al cambio del nome. Un via libera che spazza via le polemiche di questi giorni da parte chi si sentiva particolarmente legato al ricordo di san Paolo, l’apostolo delle gente che proprio vicino al luogo dove oggi sorge lo stadio sbarcò per evangelizzare l’Impero Romano, pochi anni dopo la morte di Gesù Cristo.

“Ben venga – spiega la diocesi in un lungo comunicato pubblicato sulla sua pagina Facebook – l’intitolazione a Diego Armando Maradona del principale impianto sportivo della nostra città, se questo aiuterà la crescita umana e sociale della nostra terra purché non si perda la memoria delle nostre radici e ci siano iniziative culturali significative che mettano in evidenza i fondamenti greco-romani e cristiani della storia del nostro territorio. Senza radici profonde dove andiamo?” Sì a Maradona, dunque, ma non dimentichiamoci di un santo molto caro ai fedeli della zona Nord di Napoli.

Il nome di San Paolo può servire come segno identitario e a fare memoria dei valori più profondi del cristianesimo ed è “questa memoria che oggi preme a tutti noi conservare. A questo, il nome dello Stadio San Paolo può contribuire in modo efficace” dice ancora il messaggio della diocesi. Questi valori, però, non sono legati solo al nome dello stadio, ma restano valori fondanti di una comunità. “Ci sembra invece che intitolare lo Stadio a Diego Armando Maradona possa oggi essere un segno di richiamo ai valori fondanti lo sport, facendo riferimento a uno dei suoi più grandi rappresentanti, e a una passione che dall’ambito puramente sportivo deve diffondersi in tutto il tessuto sociale, politico, economico della nostra terra flegrea, con particolare attenzione ai più bisognosi secondo quella generosità che fu anche del giocatore argentino” è la spiegazione della diocesi.

Anche la diocesi di Pozzuoli, poi, ricorda lo stretto legame tra i due argentini più famosi della storia: Diego Armando Maradona e papa Francesco, i quali avevano “un tratto distintivo comune: la generosità”. Lo stesso pontefice, infatti, ha ricordato di recente l’impegno del grande calciatore in favore dei più bisognosi, a partire dal match interreligioso per la pace, tenutosi nel 2014. E se anche alla Chiesa va bene così, se san Paolo non si dispiace, allora è veramente il momento di intitolare lo stadio di Napoli a D10S, un epiteto più che mai non può apparire blasfemo.

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