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“Amava la vita, ha pensato a mamma fino all’ultimo”: la figlia ricorda Cosimo Filantropia, morto dopo i due carabinieri

A Fanpage.it Maria Giovanna Filantropia ricorda il padre Cosimo, morto per le conseguenze dell’incidente in cui sono deceduti i due carabinieri a Campagna (Salerno).
A cura di Nico Falco
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Cosimo Filantropia
Cosimo Filantropia

"Quando i giornali l'hanno definito "l'anziano coinvolto nell'incidente" abbiamo pensato a quale sarebbe stata la sua reazione. Mio padre aveva 75 anni, è vero, ma se ne sentiva e ne dimostrava almeno venti in meno: usciva con gli amici, andava a ballare, si divertiva". La voce rotta dall'emozione lascia spazio ad un sorriso mentre Maria Giovanna Filatropia ricorda il padre Cosimo, terza vittima dell'incidente di Campagna (Salerno), nel quale hanno perso la vita anche i due carabinieri Francesco Ferraro e Francesco Pastore. L'uomo è deceduto in ospedale il 15 aprile, una settimana dopo quel terribile schianto. I funerali si terranno oggi pomeriggio, 17 aprile, alle 16, nella chiesa di San Bartolomeo.

Signora Filantropia, come ricorda suo padre Cosimo?

Lui odiava dire che aveva 75 anni. Ne dimostrava almeno 20 in meno. Era una persona molto gioviale, amava stare in compagnia, in famiglia, con gli amici dei suoi figli. Amava ballare, il sabato ci andava con mia madre, con gli amici, anche da solo. Qualcuno ha scritto che quel sabato stava tornando a casa dopo aver fatto dei "lavoretti" nella mia attività commerciale: non è vero, e non solo perché alle 23 non l'avrei mai fatto lavorare. Era di ritorno proprio dal centro dove si era visto con gli amici, era andato a divertirsi.

Il luogo dell'incidente
Il luogo dell'incidente

Di cosa si era occupato, prima di andare in pensione?

Era stato muratore, piastrellista, per oltre 40 anni. Penso che almeno mezza Campagna abbia qualcosa di "suo" in casa: un camino, una scala, un piazzale… Casa sua è stata costruita completamente da lui. Poi era andato in pensione ma, al netto di qualche problema di salute dovuto all'età, sempre risolto, era in ottime condizioni fisiche.

Cosa ricorda di quella notte?

Noi siamo stati avvisati un istante dopo: una persona che abita sul luogo dell'incidente ha riconosciuto l'automobile di papà e, avvicinatosi, lo ha visto. Mio fratello è corso lì, dopo un quarto d'ora ha rintracciato me, che sono corsa in ospedale per capire la gravità della situazione. Lo hanno estratto dall'abitacolo, la portiera era accartocciata. Lui era vigile, è rimasto cosciente, si preoccupava che mia madre venisse avvisata, che non rimanesse da sola. Noi abbiamo cercato di rassicurarlo, gli abbiamo detto che sarebbe andato tutto bene. Purtroppo non è stato così.

Per le tre morti c'è un'unica indagata: la 31enne Nancy Liliano, alla guida del Range Rover che ha travolto prima l'automobile dei carabinieri e poi quella di suo padre.

Per la parte civile ci siamo avvocati all'avvocato Ennio Riviello. L'avvocato Livio Moscato ci segue, invece, per il penale, che è un mondo che non conoscevamo, non ci abbiamo mai avuto a che fare. Mi hanno anche dovuto spiegare come funziona un processo e i motivi per cui la donna è attualmente libera. I nostri legali assicureranno che papà avrà la giustizia che merita. Qualsiasi essa sia.

Francesco Ferraro e Francesco Pastore
Francesco Ferraro e Francesco Pastore
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