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Al Santobono tecnica innovativa per curare il torace a imbuto: “Unico centro in Campania”

La Pectus Up, brevetto spagnolo, è la nuova procedura mininvasiva ed extratoracica utilizzata per trattare i pazienti affetti da petto escavato; attualmente, in Campania, viene usata solo nell’ospedale pediatrico Santobono.
A cura di Vincenzo Cimmino
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De Luca e parte della sua équipe con uno dei pazienti operati
De Luca e parte della sua équipe con uno dei pazienti operati

Continuano al Santobono Pausilipon di Napoli gli interventi mininvasivi per il trattamento del torace ad imbuto, il pectus excavatum. Il pediatrico napoletano è, al momento, l'unico centro in Campania ad applicare la nuova tecnica chirurgica per la malformazione toracica. La deformità, spiega il Santobono, affligge un individuo ogni 3/400 nati ed è più frequente nei maschi. Le forme più lievi della patologia rappresentano principalmente un problema estetico invalidante, le più gravi possono avere anche importanti ripercussioni cardio-respiratorie.

Fino ad oggi le tecniche correttive chirurgiche endotoraciche utilizzate erano piuttosto invasive e il rischio di complicanze, anche gravi, era elevato. La nuova procedura, la Pectus Up (brevetto spagnolo), svolta per via extratoracica, consiste in una piccola incisione sternale e nel posizionamento di una barra metallica al di sotto dei muscoli pettorali che viene poi solidarizzata a una placca avvitata allo sterno, superando in questo modo l’invasività dell’intervento tradizionale. Nel novembre scorso erano stati trattati i casi di due pazienti adolescenti di 14 e 15 anni, in questi giorni è stato operato anche il terzo degente.

Una tecnica meno aggressiva e mini invasiva

“Noi utilizziamo una brillante e meno aggressiva tecnica di correzione della deformità", ha spiegato Ugo de Luca, direttore dell'Uoc di Chirurgia pediatrica generale e Day surgery dell'ospedale, "totalmente extratoracica con approccio attraverso una piccola incisione sternale e posizionamento di una barra metallica al di sotto dei muscoli pettorali che viene solidarizzata ad una placca avvitata direttamente allo sterno. Questa tecnica consente di ottenere immediatamente la correzione della deformità ed il consolidamento sarà garantito dalla persistenza della barra per almeno 2-3 anni dopo i quali potrà essere rimossa”.

Il Santobono unico centro in Campania

“Sono già tre i casi trattati con successo con questa particolare metodica", ha aggiunto Rodolfo Conenna, direttore generale dell'Azienda ospedaliera di rilievo nazionale Santobono Pausilipon. "Si tratta di adolescenti fra i 13 ed i 15 anni che, dopo solo due giorni di degenza, sono potuti tornare a casa. Siamo l’unico centro della Campania ad applicare questa innovativa tecnica chirurgica per il trattamento del pectus excavatum, offrendo una importante opzione terapeutica a pazienti, spesso in età adolescenziale, che fino ad oggi erano costretti a migrare in altre regioni”.

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