Al Policlinico Federico II di Napoli realizzati altri 8 posti in Terapia Intensiva

Altri otto posti nel reparto di Terapia Intensiva sono stati realizzati all'ospedale Policlinico della Federico II a Napoli, nosocomio universitario che sorge al Rione Alto, zona collinare della città. I nuovi posti letto sono stati suddivisi in due strutture separate, in modo da consentire il ricovero anche di eventuali pazienti affetti da Covid-19 che dovessero avere bisogno di cure più efficaci. Gli 8 posti letto sono stati inaugurati oggi alla presenza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, del ministro dell'Università Gaetano Manfredi, del preside della Scuola di Medicina e Chirurgia Luigi Califano e del Rettore Arturo De Vivo; il nuovo reparto di Terapia Intensiva è stato istituito nell'ambito del Piano regionale per l'emergenza Coronavirus, nel quale sono stati investiti complessivamente 3 milioni di euro.
"Potenziamo, in questo modo, una realtà ospedaliera che è già un’eccellenza in tanti settori, dalla Cardiologia alla Pediatria, dall’Oncologia alla Ginecologia. Il Policlinico Federico II è il primo punto nascita in Campania con più di 2500 parti all’anno. Per fronteggiare il coronavirus è stato realizzato un percorso nascita in isolamento, differenziato dal pronto soccorso ostetrico ordinario e con posti letto dedicati alle partorienti positive al virus.Lavoriamo e ci attrezziamo al meglio per rispondere nel migliore dei modi a una nuova ondata del coronavirus nella speranza di non averne bisogno" ha detto il governatore campano Vincenzo De Luca.
"Quello realizzato – spiega la direttrice generale del Policlinico Anna Iervolino – è un intervento strutturale che rafforza e potenzia l’offerta del Servizio sanitario regionale anche con l’obiettivo di ridurre la mobilità extra-regionale. I nuovi posti letto di terapia intensiva saranno destinati alle cure intensive post operatorie necessario supporto agli interventi chirurgici particolarmente complessi per i quali l’A.O.U. Federico II è polo di eccellenza e d'attrazione, come la chirurgia del pancreas, delle vie biliari e del fegato; ma anche tutti quegli interventi innovativi che prevedono l’uso combinato di tecniche ed attrezzature e la partecipazione di professionisti appartenenti a diverse branche specialistiche".
"L’attenuarsi della diffusione dell’epidemia e il passaggio alla fase 2 hanno imposto, da una parte, la progressiva ripresa delle attività con adeguate garanzie di sicurezza e contenimento del rischio e, dall’altra, di conservare la capacità di fronteggiare l’eventuale recrudescenza dell’epidemia" ha invece ricordato Emilia Anna Vozzella, direttrice sanitaria dell'ospedale.