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Campi Flegrei

Ai Campi Flegrei non si potrà più costruire: legge per impedire nuove case nell’area bradisismica

Il consiglio regionale approva la legge urbanistica per i Campi Flegrei. Stop a nuove costruzioni, ma si potrà ristrutturare l’esistente. Muscarà: “Misura insufficiente, resta fuori parte della zona rossa vulcanica”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Bacoli, Miseno e il golfo di Pozzuoli
Bacoli, Miseno e il golfo di Pozzuoli
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Stop alle nuove costruzioni nella zona dei Campi Flegrei. Il consiglio regionale della Campania approva a maggioranza – 26 voti favorevoli, 1 voto contrario, quello della consigliera Maria Muscarà, e 3 astenuti: i consiglieri del Movimento Cinque stelle – il disegno di legge urbanistica sull’inedificabilità nell’area dei Campi Flegrei interessata dal rischio bradisismico. Si tratta della zona di intervento, di colore viola e azzurro, compresa all'interno della Mappa di Pianificazione speditiva della Protezione Civile, approvata dal Governo Meloni con il decreto legge sul bradisismo del 2023 e confermata nel secondo decreto di giugno scorso.

Qual è la zona in cui non si può costruire più

L'area interessata comprende, quindi,  i Comuni di Pozzuoli, Bacoli e parzialmente di Napoli (Quartiere di Bagnoli e parte della municipalità di Soccavo/Pianura e di Posillipo). Il disegno di legge regionale si intitola "Norme urbanistiche per la prevenzione del rischio bradisismico nell'area dei Campi Flegrei" e recepisce le norme contenute nella delibera di giunta regionale 485 del 24 settembre 2024.

La mappa del bradisismo
La mappa del bradisismo

All'interno di questo perimetro, considerato a rischio vulcanico, sismico e bradisismico saranno applicate le "norme urbanistiche per i comuni rientranti nelle zone a rischio vulcanico dell'area vesuviana" e bisognerà "evitare l'incremento del carico urbanistico residenziale". In concreto, non potranno più essere realizzate nuove volumetrie. La motivazione è "garantire un equilibrato sviluppo del territorio dell’ambito Campi Flegrei", "anche in relazione alle conseguenze che nuove costruzioni potrebbero determinare sulla pianificazione di emergenza".

Ma si potrà comunque ristrutturare l'esistente e provvedere a manutenzione e riqualificazione. Al comma 3 dell'articolo 1, viene specificato, infatti, che "restano esclusi gli interventi finalizzati alla messa in sicurezza e all’adeguamento funzionale e igienico-sanitario degli immobili esistenti nonché gli interventi di ristrutturazione edilizia, anche mediante demolizione e ricostruzione in altro sito, in coerenza con le previsioni urbanistiche vigenti, con la pianificazione di emergenza e in attuazione delle disposizioni previste dalla legge regionale n. 16/2004 e successive modifiche ed integrazioni".

Il disegno di legge regionale sarà valido dal giorno successivo alla pubblicazione sul Burc e resterà in vigore fino all'approvazione del piano paesaggistico regionale.

Muscarà: "La zona individuata è troppo ristretta"

Sulle barricate la consigliera regionale Marì Muscarà:

“La nuova disposizione approvata è un passo, ma certamente non quello che serve. Avremmo avuto bisogno di una legge coraggiosa, una norma che tutelasse realmente gli abitanti dei Campi Flegrei, non soltanto una piccola parte di essi, come invece è stato fatto. Il ministro Musumeci è stato molto chiaro sul rischio nelle zone critiche, ma il governo si è limitato a un intervento minimo e inefficace".

E aggiunge:

“Da anni propongo una legge che giace nei cassetti del Consiglio regionale. Una legge che avrebbe potuto garantire sicurezza e prevenzione, ma che è stata ignorata fino a oggi. Ora, di fronte all’urgenza, si è preferito adottare una soluzione ‘di facciata’ anziché affrontare il problema con il coraggio necessario. È inaccettabile che questa nuova legge permetta addirittura demolizioni e ricostruzioni in zona rossa, una scelta che non solo non risolve i problemi, ma li aggrava ulteriormente".

La mappa dei Campi Flegrei, con la zona rossa e quella gialla
La mappa dei Campi Flegrei, con la zona rossa e quella gialla

Muscarà sottolinea come la fascia individuata dal governo per interventi di sostegno alle famiglie in difficoltà sia “troppo ristretta” per rappresentare una vera soluzione. La zona rossa vulcanica è infatti più ampia dal punto di vista dell'estensione territoriale di quella bradisismica.

“Si è persa l’occasione di varare una norma basata sui dati della Protezione Civile, che vietasse categoricamente nuove costruzioni in una zona rossa ad altissimo rischio. La densità abitativa è già insostenibile, e in caso di eventi sismici o bradisismici, un piano di evacuazione sarebbe del tutto inadeguato a garantire la sicurezza dei cittadini.”

La consigliera chiude con un appello:

“Non possiamo permettere che il rischio per migliaia di famiglie venga affrontato con superficialità. La Regione Campania ha il dovere di legiferare in fretta e con decisione per la salvaguardia di tutti i suoi abitanti, mettendo finalmente al primo posto la prevenzione e la sicurezza".

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