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Affitti case popolari a Napoli, aiuti ai morosi e stop agli aumenti per la crisi

La proposta di riforma in consiglio comunale per adottare anche a Napoli le novità introdotte dal nuovo regolamento della Regione Campania 2020 per l’Erp.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Aiuti agli inquilini morosi della case popolari e stop agli aumenti dei canoni per chi ha presentato in ritardo la dichiarazione dei redditi. Sono solo alcune delle novità allo studio del Comune di Napoli per venire incontro ai cittadini alle prese con la crisi economica, prima del Covid e oggi della guerra in Ucraina. In consiglio comunale arriva domani, martedì 31 gennaio 2023, una proposta di riforma delle norme locali sugli alloggi pubblici di proprietà del Comune.

In pratica, si prevede di andare a riformare la delibera 188 del 2016 del Comune di Napoli, che attualmente regola la materia a Napoli, andando a recepire le novità introdotte dalla Regione Campania con il nuovo regolamento regionale per l'Erp del 30 novembre 2020 numero 12, il quale, all'articolo 23 comma 4 bis, dà la "possibilità agli enti gestori di ricalcolare le morosità sulla base dell'attuale dichiarazione dei redditi familiari degli assegnatari". L'obiettivo è introdurre una serie di misure che possano "consentire il rientro della morosità". Le leve ipotizzate sono "una maggiore dilazione del debito contratto dagli assegnatari e l'eliminazione dell'aumento del canone di locazione per gli inquilini che hanno presentato in ritardo la dichiarazione dei redditi come prevede la normativa regionale in materia di edilizia residenziale pubblica".

La proposta di riforma in consiglio comunale

L'ordine del giorno, proposto dal gruppo Pd e firmato da tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza – Gennaro Acampora, Vincenza Amato, Aniello Esposito, Pasquale Esposito, Salvatore Madonna, Mariagrazia Vitelli – impegna l'amministrazione del sindaco Gaetano Manfredi ad approvare normative e indirizzi alla società di gestione, attualmente Napoli Servizi, che prevedano varie misure, tra le quali, ad esempio, anche l'estensione del tetto massimo delle rate per le morosità, attualmente fissato a 120 rate e l'estensione di questa possibilità anche agli inquilini di altri tipi di alloggi, non solo le case popolari.

Aumentati i morosi con la crisi economica

Dopo la crisi degli ultimi anni in Italia, infatti, c'è stato un aumento delle morosità nei pagamenti dei canoni degli immobili di edilizia pubblica del Comune di Napoli. La Regione Campania ha varato nel piano socio-economico finanziario preparato durante la pandemia Covid dei sostegni economici agli inquilini degli alloggi privati, con il bando affitto Covid, ma anche delle linee di finanziamento per sostenere gli inquilini degli alloggi Erp, anche se questi ad oggi non sono stati ancora ripartiti. La proposta Pd, quindi, parte con l'obiettivo di "promuovere il ripristino di una corretta gestione del patrimonio Erp, introducendo normative che permettano concretamente agli assegnatari di corrispondere quanto dovuto senza aggravare la loro condizione economica esistente".

Il Comune di Napoli, infatti, non ha potuto fare molto per gli inqulini delle case popolari durante il periodo pandemico. Tra le misure adottate c'è stato solo l'azzeramento per alcuni mesi degli interessi di mora per ritardato pagamento dei canoni correnti. Ma, secondo il Pd, oggi "la situazione è tale da richiedere un ulteriore intervento". La proposta, quindi, viene fatta "sulla base delle normative" e a patire dalla considerazione comunque della "scarsa disponibilità dei fondi comunali", cosa, quest'ultima, che non consente di dare al momento contributi sotto forma di Bonus, ad esempio.

Ecco tutti gli aiuti: la proposta di riforma

Cosa prevede, allora, la proposta di riforma della normativa Erp del Comune di Napoli presentata dal Pd? L'ordine del giorno impegna l'amministrazione del sindaco Gaetano Manfredi ad approvare normative e indirizzi alla società di gestione, attualmente Napoli Servizi, che prevedano:

  • Approvazione di una nuova delibera sul rateizzo che possa andare anche oltre le attuali 120 rate. La morosità, infatti, grava su tutti gli occupanti l'alloggio quindi anche dopo il decesso dell'assegnatario il debito rimane;
  • Estendere uguale possibilità agli immobili del patrimonio immobiliare disponibile senza fidejussioni;
  • Estendere tale possibilità agli usi diversi dall'abitativo senza fidejussioni;
  • Confermare che, contrariamente a quanto viene attualmente effettuato, possono aderire anche coloro che sono oggetto di azione giudiziaria, dilazionando gli importi, che, chiaramente, saranno come per il vecchio gestore, aumentati dalle spese legali sopportate dal Comune;
  • Approvare la norma che prevede il ricalcolo del canone in base all'attuale reddito del nucleo familiare, permettendo così di ridurre fortemente la massa debitoria e consentendo agli in inquilini di poter pagare effettivamente;
  • Prevedere che quanto approvato sarà comunicato con ogni ulteriore mezzo di informazione direttamente a tutti i conduttori (avviso in bolletta, raccomandata);
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