Addio all’archeologo Giuseppe Maggi: riscoprì il porto di Ercolano e le vittime del Vesuvio

Lutto nel mondo dell'archeologia italiana ed internazionale: è morto nella sua casa di Napoli all'età di 95 anni l'archeologo Giuseppe Maggi, che legò il suo nome soprattutto al Parco Archeologico di Ercolano, dove rivoluzionò l'approccio e la comprensione degli ultimi istanti di vita degli abitanti della cittadina romana alle pendici del Vesuvio, seconda per importanza solo alla vicina Neapolis. Fondamentale, infatti, fu il suo approccio allo studio degli scavi: convinto sostenitore che la città non fosse stata evacuata (come erroneamente si credeva), fu proprio grazie a lui che venne riscoperto il porto di Ercolano e, soprattutto, i resti delle vittime, sepolti dalla lava.
"Il Parco Archeologico di Ercolano e il Museo Archeologico di Napoli si uniscono nel cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Maggi, figura di rilievo nel panorama archeologico e istituzionale", si legge in una nota congiunta. "Maggi ha dedicato con passione e competenza la sua carriera alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio. Resta indelebile il lavoro svolto presso l’Antica spiaggia di Ercolano, luogo simbolico che oggi porta anche il segno del suo impegno e della sua visione scientifica". Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei Italiani, e Francesco Sirano, funzionario delegato alla Direzione del Parco Archeologico di Ercolano, in una nota congiunta spiegano a loro volta che "la memoria di Giuseppe Maggi rimarrà parte integrante della storia dei luoghi dove ha prestato servizio, così come del più ampio mondo dell’archeologia italiana, e a lui va la riconoscenza di quanti hanno avuto la fortuna di collaborare con lui".
Anche il sindaco dimissionario di Ercolano, Ciro Buonajuto, lo ha ricordato:
Con dolore ho appreso della scomparsa del professor Giuseppe Maggi, figura di riferimento per gli scavi di Ercolano.
Il suo nome resterà per sempre legato alle scoperte straordinarie che hanno trasformato la nostra città antica in un laboratorio di memoria collettiva, con scoperte di rilevanza storica che hanno arricchito la nostra cultura e il nostro orgoglio civico.
La sua passione, il suo rigore e quell’ironia gentile hanno segnato un’epoca. Il grande onore di averlo conosciuto personalmente resterà un momento che porterò sempre con me.
Non posso che unirmi ai tanti messaggi di cordoglio rivolte alla sua famiglia, convinto che il suo esempio ci guiderà nel continuare a custodire ciò che hai contribuito a rendere immortale.