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Accoltellato a Chiaia, il calciatore Bruno Petrone torna a sorridere: “Un regalo per tutti noi”

La Us Angri 1927 ha pubblicato una foto di Bruno Petrone, il calciatore 18enne accoltellato a Napoli: il giovane è sorridente nel letto d’ospedale, le sue condizioni sono in miglioramento.
A cura di Nico Falco
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La foto di Bruno Petrone in ospedale pubblicata dall’US Angri 1927
La foto di Bruno Petrone in ospedale pubblicata dall’US Angri 1927

"Il sorriso di Bruno: un regalo per tutti noi": è la didascalia con cui la Us Angri 1927 accompagna la foto di Bruno Petrone, il calciatore 18enne accoltellato da quattro giovanissimi a Chiaia, che dal letto di ospedale si mostra sorridente dopo il terribile episodio; le sue condizioni sono in miglioramento. "La nostra felicità è vederlo sorridere e rivederlo, al più presto, correre e giocare di nuovo", continua la squadra di calcio nel post pubblicato sui propri profili social.

Bruno Petrone accoltellato a Chiaia

L'aggressione risale all'una circa dello scorso 27 dicembre; Petrone si trovava in via Bisignano, nella zona dei baretti di Chiaia, a Napoli, quando è stato raggiunto da quattro ragazzi, tre 17enni e un 15enne. Mentre veniva picchiato, il più giovane di loro gli avrebbe sferrato due coltellate. Il gruppetto si era poi dileguato. Soccorso e portato in ospedale, il giovane calciatore dell'Angri è stato operato d'urgenza, gli è stata asportata la milza ed è tutt'ora ricoverato. Dalle indagini è emerso che il ferimento sarebbe una ritorsione per una discussione di qualche giorno prima tra il 18enne e il 15enne. All'individuazione dei presunti responsabili i militari sono arrivati esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza e anche grazie al sistema di riconoscimento targhe, col quale è stato tracciato il percorso dei due scooter a bordo dei quali i giovani si sono allontanati subito dopo il ferimento.

Restano in carcere i minorenni indagati

Ieri, 30 dicembre, il gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli ha confermano il carcere per i quattro indagati. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia i ragazzi avrebbero confermato quanto verbalizzato dai carabinieri ma avrebbero negato che l'accoltellamento fosse premeditato; l'aggressione, avrebbero sostenuto, sarebbe nata da un incontro fortuito e sarebbe degenerata perché il 15enne era in possesso dell'arma. I quattro presunti responsabili, tutti minorenni, sono stati stati sottoposti a fermo; a tutti è contestato il reato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili in concorso; solo al 15enne, il possesso dell'arma da taglio, un coltello a farfalla poi sequestrato.

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