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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Abolito il reddito di cittadinanza, la paura di Umberto e Vincenzo: “Da settembre che faremo?”

Umberto e Vincenzo sono due dei tanti percettori del reddito di cittadinanza che non hanno ancora ricevuto l’sms dell’Inps. Ma che vivono la condizione di chi non riesce a rispondere a una domanda: “Noi da settembre, che faremo?”
A cura di Gaia Martignetti
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«Nel momento in cui che a dicembre, non so, a settembre mi toglieranno il reddito, io a 55 anni mi sono fatto venti anni di carcere. Sono uscito, un uomo reinserito, sposato, due bambine. Non ho fatto più reati, sì ho avuto molti aiuti dalla mia Secondigliano bella. Fino adesso sono stato aiutato dal reddito di cittadinanza. Anche questo devo dire la verità. Però poi il dopo che posso fare io a 55 anni. Chi mi prende a lavorare a me?».

Umberto è uno dei percettori del reddito di cittadinanza che ancora non ha ricevuto l'sms dell'Inps. Ma che vive con una domanda a cui non riesce a dare risposta:

Non l'ho avuto ancora questo messaggio, però c'è un problema così che incombe nella mia psiche. Perché nel momento in cui poi mi arriva pure a me questo messaggio, io cosa faccio a 55 anni di età? Già nella normalità non troviamo un lavoro, il lavoro se lo troviamo, è sottopagato. Quindi abbiamo serie difficoltà. Siamo nella vera povertà. Voi questo lo dovete capire, questa cosa ce la dobbiamo mettere in testa tutti quanti i soldi che date poveri non si devono toccare.

Sono diverse le manifestazioni organizzate dagli ex percettori o da chi si trova ancora in bilico in tutta Italia. In quasi tutte, la richiesta è sempre la stessa: lavoro e dignità. Con Umberto, a quella organizzata dal Movimento 5 Stelle a Secondigliano, quartiere a nord di Napoli, c'è Vincenzo, che non accetta subito di parlare con i giornalisti. "Che posso dire?". Anche lui non si trova ancora nella condizione di ex percettore, condizione però che ha paura a settembre, dicembre, di dover affrontare.

Il suo racconto inizia da un particolare:

Io non mi vergogno di queste scarpe che ho ai piedi. Ci faccio Natale, Ferragosto e Pasqua. Ci avete tolto proprio la dignità. è una delusione per tutti quanti noi, perché noi percettori stiamo andando avanti per i nostri figli, per dargli un futuro buono.

Vincenzo, che racconta di volere un lavoro e non solo dei soldi a fine mese, spiega che oggi la povertà è triplicata.

Vediamo noi che fine dobbiamo fare dopo che hanno tolto questo reddito, perché prima ci stava la povertà, oggi la povertà è triplicata. Io da tre anni fino adesso non sono stato mai chiamato da un centro per l'impiego. Con tutto che ho le qualifiche come Croce Rossa, Guardia Giurata, falegnameria, dove stanno? Io devo solo ringraziare la settima municipalità che ci sta dando l'opportunità di lavorare e ci sta dando veramente la dignità. E la devo ringraziare davvero di cuore

Prima di andare, conclude spiegando che il problema è alla base, anche se nessuno sembra volerlo vedere:

Alla fine con il reddito di cittadinanza, 800 euro, ma non è chissà che soldi mi dai. Hai aumentato il pane, latte, pasta, le cose essenziali che sono più importanti.

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