Napoli, Pasqua senza benedizione dell’acqua, Domenica delle Palme senza ulivi: decisione della Curia
A Napoli no ai rametti d'ulivo la Domenica delle Palme e alla benedizione delle bottigliette per l'acqua santa a Pasqua. Questa la decisione della Curia di Napoli a causa della pandemia del Coronavirus. La Domenica delle Palme, 28 marzo, quindi, non ci sarà la distribuzione dei rametti di ulivo nelle chiese a Napoli durante la messa. Vietata anche la benedizione delle palme eventualmente portate da casa dai fedeli. Stop alla processione. Mentre la domenica di Pasqua, 4 aprile, non ci sarà la benedizione delle bottigliette d'acqua. È questa l'indicazione del Collegio dei Decani dei Parroci dell'arcidiocesi di Napoli, dopo un confronto anche con l'arcivescovo Don Mimmo Battaglia. La decisione è stata assunta a tutela della salute dei fedeli, a causa del permanere dell'emergenza della pandemia del Coronavirus, che nelle ultime settimane ha visto un aumento dei contagi per la circolazione delle varianti Covid19.
"Considerata la persistenza della emergenza sanitaria e la permanenza della nostra Regione in zona rossa – scrive il Collegio dei Decani dei Parroci – per la Domenica delle palme e di Pasqua" si dispone che:
- 1) non si svolga la processione delle Palme;
- 2) non ci sia la distribuzione (o consegna) dei rami di ulivo né di altri tipi di rami, né il giorno stesso né nei giorni precedenti, né imbustati né liberi;
- 3) i fedeli non portino con sé i rami e non vengano benedetti i rami durante o fuori delle celebrazioni, così come si ometta la benedizione delle bottigliette di acqua nel giorno di Pasqua;
- 4) si suggeriscano ai fedeli dei segni che possano valorizzare all’interno delle famiglie il senso dello scambio di pace e la preghiera di benedizione del capofamiglia.
"I fedeli vengano aiutati ad accogliere queste indicazioni a partire dal senso di prudenza adottato, di gratitudine perché quest’anno ci è consentito di celebrare con la presenza dell’assemblea e sottolineando la centralità delle liturgie che non vengono per niente svilite dalla mancanza di questi segni. Sarà cura dei parroci comunicare anche alle rettorie e agli istituti religiosi quanto definito".