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A Napoli la refezione scolastica solo in 2 Municipalità

È partita la refezione scolastica nelle scuole di Napoli, ma solo in due Municipalità: la VII di Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno e la X di Bagnoli-Fuorigrotta. Per le altre bisognerà attendere ancora qualche giorno. Per il momento la refezione parte solo con il tempo ridotto, con orario 8-14. Convocate oggi 92 maestre precarie per firmare i contratti per asili nido e scuole dell’infanzia.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È partita la refezione scolastica nelle scuole di Napoli, ma solo in due Municipalità: la VII di Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno e la X di Bagnoli-Fuorigrotta. Per le altre bisognerà attendere ancora qualche giorno. Per il momento la refezione parte solo con il tempo ridotto, con orario 8-14, a causa della mancanza di personale. Proprio oggi le prime 92 maestre precarie sono state convocate negli uffici comunali di piazza Cavour per firmare i contratti a tempo determinato: si tratta di 60 maestre e 32 educatrici, con le quali si potrà offrire sostegno ai bimbi disabili e far partire il tempo pieno nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido.

La refezione, intanto, è partita in proroga avvalendosi dei fondi residui con le ditte che erano già sotto contratto prima del Covid. Con la pandemia, infatti, il servizio di mensa scolastica è stato sospeso. A gennaio però bisognerà fare le nuove gare. Le iscrizioni sono partite online il 22 settembre. Le famiglie pagano una quota in base all'Isee che può variare da 0,75 euro a pasto per la prima fascia fino a 4,70 per oltre 26mila euro per l'ultima fascia, l'ottava, più un importo di 15 euro come contributo di organizzazione generale del servizio. Pagamenti solo su PagoPa e con Spid o Cie obbligatori.

Anselmi (Cisl Fp): "Servono contratti a tempo indeterminato"

"Il tempo ridotto è un danno per i bimbi – sottolinea Agostino Anselmi, Cisl Fp – perché i bimbi degli asili nido dopo aver mangiato a pranzo fanno il pisolino e hanno bisogno di recuperare. Tornare a casa alle 14 scombussola tutto il loro metabolismo. Quando partirà il tempo pieno? Ci vorrà almeno una settimana, il tempo utile per formalizzare gli incarichi alle nuove maestre. Purtroppo, l'amministrazione si ostina ancora a fare contratti a tempo determinato, nonostante siano vuoti strutturali in organico da colmare con il tempo indeterminato. Inoltre, anche con le nuove assunzioni a termine, il personale è ancora insufficiente per sostenere il tempo pieno. Mancano all'appello almeno 50 educatori. E abbiamo bisogno di maestre di sostegno. La priorità è un concorso pubblico per le assunzioni. Non possiamo chiamare dalle graduatorie dello Stato. Altro problema è la partenza a singhiozzo delle Municipalità. Non è possibile che nella stessa città lo stesso servizio sia offerto alle famiglie di un quartiere e non a quelle di un altro. Bisogna affidare il servizio in modo diverso da quello attuale".

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