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A Napoli centinaia di bimbi non vanno a scuola: 558 segnalazioni in 3 mesi per evasione scolastica

I dati peggiori a Secondigliano, Scampia e nella zona orientale. L’assessore all’Istruzione Striano: “Numeri allarmanti”. Patto educativo con Chiesa e associazioni per riportare i bimbi sui banchi :
A cura di Pierluigi Frattasi
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immagine di repertorio
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A Napoli centinaia di bambini non vanno a scuola. Sono ben 558 le segnalazioni di evasione scolastica arrivate in tre mesi al Comune di Napoli, da quando, il 26 ottobre scorso, è stata attivata la piattaforma sulla dispersione scolastica. Sono i quartieri di periferia a segnare i dati peggiori, con le Municipalità VII (Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno) e VIII (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia) che contano oltre 100 segnalazioni a testa (101 la VII, 114 l'VIII), tallonate dalla VI Municipalità (San Giovanni, Barra e Ponticelli) che abbraccia la zona orientale, a 91 segnalazioni.

L'assessora Striano: “Dati allarmanti”

Per l'assessore comunale all'istruzione Maura Striano si tratta di numeri “allarmanti”. Anche perché si tratta di assenze che poi alla fine dell'anno possono concorrere alla bocciatura. Oppure segnare un allontanamento definitivo degli studenti dalla scuola.

“Abbiamo aperto la piattaforma per la dispersione scolastica – dice – e dal 26 ottobre ad oggi sono arrivate 558 segnalazioni. È un dato sul quale dobbiamo porre la massima attenzione in quanto rileva non tanto la dispersione ma l'evasione scolastica, è quindi un passo precedente la dispersione. Se riusciamo a capire perché questi bambini e ragazzi non stanno andando a scuola e a sostenere in qualche modo le famiglie, potremmo intercettare delle fragilità e contrastarle dall'inizio, però si tratta comunque di un dato allarmante”.

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Che cos'è e come funziona il Patto Educativo

I numeri dell'evasione e della dispersione scolastica sono peggiorati negli anni della pandemia Covid, con oltre 2.300 bambini segnalati e 600 bocciati per le assenze nell'anno scolastico 2020/21. Per contrastare l'abbandono dei banchi di scuola, il Comune vuole utilizzare lo strumento del Patto Educativo.

Che cos'è il Patto Educativo? Si tratta di un accordo tra tutte le istituzioni, che mette assieme anche il terzo settore e la Chiesa per realizzare, con energie e risorse comuni, un progetto di sostegno a quelli che sono i bisogni educativi della popolazione, soprattutto quella più fragile. “Quello che faremo – spiega Striano – anche seguendo un dispositivo riconosciuto dal ministero dell'Istruzione, sono i patti educativi di comunità”. A questo si aggiunge anche “l'intervento dei servizi sociali, quindi dell'assessorato al Welfare”, per i genitori che non mandano i figli a scuola.

Per Ettore Acerra, direttore dell'Ufficio scolastico regionale,

i numeri sulla dispersione scolastica derivano da un trend storico che però è in miglioramento di qualche punto percentuale rispetto a qualche anno fa. Ciò non significa che bisogna fermarsi perché abbiamo comunque un numero di ragazzi e giovani che non acquisiscono nessun diploma o qualifica molto più alto rispetto alla media europea. Occorre quindi lavorare di rete e di squadra.

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