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A Napoli approda “Osum”, è la gigantesca nave della Guardia di Finanza usata contro i traffici illegali

È la nave più grande della storia delle Fiamme Gialle. Sarà al Molo San Vincenzo dal 17 agosto.
A cura di Pierluigi Frattasi
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A Napoli arriva Osum, la nave ammiraglia della Guardia di Finanza, un colosso dei mari da 500 tonnellate che sarà di stanza al Molo San Vincenzo e verrà impiegato per contrastare l'immigrazione irregolare e i traffici illegali a mare. Si tratta del nuovo pattugliatore multiruolo P.04, la nuova piattaforma navale, che sosterà nel capoluogo partenopeo dal 17 al 19 agosto, con un dislocamento di 500 tonnellate, una lunghezza di circa 60 metri, una larghezza di 9,5 metri ed un pescaggio di 3,5 metri. Sarà chiamata a coordinare l’attività di prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare e degli altri traffici illeciti via mare in sinergia con le diverse componenti operative ed investigative della Guardia di Finanza, potenziando ulteriormente la capacità operativa del Gruppo Aeronavale di Taranto, reparto assegnatario dell’unità in parola.

È la nave più grande della storia delle Fiamme Gialle

È la nave più grande nella storia del Servizio Navale della Guardia di Finanza. Si caratterizza, oltre che per i più moderni sistemi di comunicazione e di scoperta radar, per una capacità di assicurare la sua funzione di polizia del mare e di sorveglianza dei confini marittimi nazionali ed europei in condizioni meteo marine particolarmente proibitive e per lunghi periodi, grazie alla prua “ad ascia” e alla innovativa propulsione “green” Diesel-Elettrico che ne assicura una ragguardevole autonomia operativa di circa 15 giorni di navigazione continuativa, con una copertura di almeno 2000 miglia nautiche, alla velocità di 18 nodi.

Ha un equipaggio di 30 militari con la possibilità di ospitare ulteriori funzionari europei nel corso delle operazioni internazionali congiunte promosse dall’ Agenzia Frontex. Dispone di un’area che consente il decollo e l’atterraggio di un sistema aeromobile a pilotaggio remoto in grado di aumentare notevolmente la capacità di scoperta e di intervento a largo raggio, anche con l’ausilio dei due battelli di 9 metri di lunghezza per le operazioni di abbordaggio e controllo del naviglio sospetto.

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