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Ischia, tonno e pesce spada pescato di nascosto e venduto a pescherie e ristoranti

Oltre 50 chili di pescispada e tonni rossi sequestrati dalla Guardia Costiera di Ischia: nei guai un pescatore, multato e sanzionato dalle autorità. Il pescato sempre più spesso viene infatti rivenduto illegalmente a pescherie e ristoranti, con tutti i rischi possibili per i consumatori, oltre che ad essere esso stesso un reato.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il pesce sequestrato dalla Guardia Costiera.
Il pesce sequestrato dalla Guardia Costiera.

Oltre cinquanta chili di pesce appena pescato è stato sequestrato dalla Guardia Costiera di Ischia ad un pescatore del posto, che incurante dei divieti aveva deciso di dedicarsi alla pesca "sportiva", ovvero quella che a differenza dalla ricreativa è inquadrata in una gara agonistica vera e propria. L'uomo, tuttavia, l'aveva praticata in maniera illegale, ed aveva pescato diversi esemplari di pescispada e tonno rosso, che sono stati sequestrati dalla Guardia Costiera ischitana una volta che l'uomo è stato sottoposto ai controlli di rito.

La pesca sportiva, infatti, essendo un'attività agonistica, rientra in ben precise regole, differentemente da quella ricreativa e da quella finalizzata al commercio del pescato. Ma dagli appostamenti effettuati dalla Guardia Costiera, è emerso che l'uomo in realtà avesse praticato l'attività per diversi giorni, arrivando così a pescare ben oltre cinquanta chili tra tonno rosso e pescespada, due tra i pesci più pregiati del luogo (il tonno rosso ed il pescespada infatti costano mediamente tra i 12 ed i 16 euro al chilo, mentre al dettaglio il prezzo può arrivare fino a 40 euro al chilo: in media, viene venduto attorno ai 28 euro per chilo). Il personale della Guardia Costiera ha quindi posto tutto il pescato sotto sequestro e multato pesantemente il pescatore. Inoltre, il medico dell'Azienda Sanitaria Locale competente ha quindi analizzato gli stessi pesci posti sotto sequestro e, una volta emerso che fosse sano, ha certificato che questi potessero essere donati in maniera del tutto regolare a terzi. Nell'ultimo periodo in particolar modo, le attività di questo tipo sono particolarmente diffusi, con pescatori che una volta pescate quantità significative di vari animali ittici, le rivendono illegalmente alle attività commerciali, come ristoranti e pescherie, con tutti i rischi che ne conseguono.

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