A Bacoli non si entra negli uffici comunali coi pantaloncini: donna respinta agli sportelli

Una vicenda paradossale, quella avvenuta a Bacoli, perla della zona flegrea, in queste settimane affollatissima di turisti. Un avviso, affisso all'ingresso del Municipio vieta l'accesso agli uffici comunali con «abiti non adeguati, in particolare pantaloncini». Il Comune guidato da Josi Gerardo Della Ragione dunque fissa un dress code specifico e valido per uomini e donne. «Risultato? – spiega il consigliere regionale Diego Venanzoni – una cittadina, in abbigliamento del tutto ordinario e con bermuda al ginocchio, è stata respinta dagli sportelli».
«È inaccettabile – afferma Venanzoni -. Il rispetto del decoro non deve mai trasformarsi in un abuso che umilia le persone. In un Comune che dovrebbe essere la casa di tutti, ci ritroviamo invece davanti a un regolamento medievale che non ha nulla a che fare con il buon senso. Invito l'amministrazione a ritirare immediatamente questo divieto ridicolo e a preoccuparsi piuttosto di garantire servizi efficienti e accoglienza ai cittadini».

«In piena estate, con temperature che sfiorano i 40 gradi – prosegue il consigliere regionale deluchiano – non si può pensare di negare ai cittadini il diritto di accedere ai servizi pubblici per un dettaglio di abbigliamento. Il decoro delle istituzioni si difende con la qualità dei servizi e con la serietà dell'accoglienza, non misurando la lunghezza di un pantalone. Bacoli non ha bisogno di divieti grotteschi, ma di un'amministrazione vicina alle persone e capace di dare risposte concrete ai loro problemi».