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A 15 anni ricattata dall’ex fidanzatino: “Torna con me o metto le tue foto intime in chat”

Un 22enne è sotto processo con l’accusa di avere costretto la ex, all’epoca 15enne, a fare sesso sotto la minaccia della diffusione di sue foto intime.
A cura di Nico Falco
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Dopo la fine della relazione avrebbe ricattato la ormai ex fidanzatina, che all'epoca dei fatti aveva 15 anni, costringendola a fare sesso con lui sotto la minaccia di diffondere le sue foto intime in una chat di gruppo con decine di invitati, tra cui anche familiari di lei. Con queste accuse è finito sotto processo un 22enne, a cui la Procura contesta i reati di violenza sessuale su minorenne e diffusione di materiale pedopornografico.

Storia che arriva da Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ricostruita con le indagini del commissariato locale della Polizia di Stato. Ieri si è svolta la prima udienza, nel Tribunale di Napoli Nord, sono stati ascoltati il fratello e il padre della ragazzina, in aula come testimoni dell'accusa. Le prossime udienze ci saranno a maggio: verrà ascoltato il consulente della Procura che ha effettuato la copia del contenuto del cellulare dell'imputato e si deciderà se ascoltare come testimone un'amica della ragazza.

Le foto intime nella chat di gruppo su WhatsApp

Gli episodi risalirebbero al periodo tra il 2021 e il 2022. Secondo le accuse della ragazza, che oggi ha 17 anni, l'ex fidanzato le avrebbe inviato più volte dei messaggi con cui le diceva che se non fosse tornato con lui avrebbe diffuso gli scatti in una chat di gruppo, appositamente creata e dal nome inequivocabile che faceva riferimento a lei e al nudo; a sostegno di queste dichiarazioni ci sarebbero gli screenshot della chat, nella quale sarebbe stata annunciata la diffusione delle immagini.

Tra la denuncia e l'incidente probatorio, come ricostruisce Il Mattino, la ragazza ha sostenuto che quelle foto erano state effettivamente diffuse, anche se poi cancellate, e di essere stata costretta ad avere in più occasioni rapporti sessuali con l'ex fidanzato. Di contro, il giovane ha negato di avere inviato quegli scatti. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno verificato che i due ragazzi si erano scambiati delle fotografie, ma i file erano stati cancellati da entrambi e non è stato quindi possibile verificare il loro contenuto.

Il padre e il fratello di lei, che erano tra i tantissimi inseriti in quel gruppo WhatsApp, hanno riferito di non avere mai visto immagini della ragazza. È però emerso che i familiari della giovane sarebbero stati bersagliati con minacce sui social, attraverso profili falsi.

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