25 Aprile, il vescovo di Acerra deluso da Mattarella: ” Poche parole sulla Terra dei Fuochi”

In occasione delle celebrazioni per il 25 Aprile, ovvero la Liberazione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato ad Acerra, nella provincia di Napoli. È nella cittadina dell'hinterland partenopeo che Mattarella, infatti, ha tenuto il suo discorso per la Liberazione; discorso che, però, non ha soddisfatto il vescovo della città, monsignor Antonio Di Donna, che non ha nascosto la sua delusione. Secondo il prelato, infatti, Mattarella non avrebbe menzionato a sufficienza la Terra dei Fuochi – di cui Acerra fa parte – e tutti i problemi ambientali e sanitari che affliggono il territorio.
"Sono contento per la visita di Mattarella – ha detto il vescovo Di Donna -. Ma oggi la Resistenza qui è contro l'inquinamento ambientale che produce i suoi martiri. E forse mi sarei aspettato di più anche dal Presidente. Voglio molto bene a Mattarella, ma mi aspettavo un maggiore riferimento alla lotta contro l'inquinamento".
Il discorso di Mattarella ad Acerra per il 25 Aprile
Una scelta non causale, quella di Acerra, per le celebrazioni del 25 Aprile: la città della provincia di Napoli, infatti, il 3 ottobre del 1943 fu purtroppo protagonista di un terribile eccidio: i nazisti uccisero 88 persone. Per prima cosa, dunque, Mattarella ha ricordato la strage. Successivamente, il Presidente della Repubblica, ha poi ricordato l'attualità del testo della canzone simbolo della Resistenza al nazifascismo, ovvero Bella Ciao, collegandola a quanto sta succedendo oggi nell'Ucraina invasa dalla Russia:
Pensando a loro (agli ucraini invasi), mi sono venute in mente, come alla senatrice Liliana Segre – le parole: ‘Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di "Bella ciao".Per questo diciamo convintamente: viva la libertà, ovunque. Particolarmente ove sia minacciata o conculcata