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Napoli, esplode la gioia azzurra: notte di festeggiamenti

Dopo decenni di digiuno da trofei “importanti”, torna a Napoli la Coppa Italia.
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Il grande corno dorato portafortuna piazzato davanti al maxischermo al lungomare di Napoli ha portato bene: la vittoria contro la Juventus, campione d'Italia finora imbattuto e la conquista della Coppa italia dopo decenni di digiuno hanno scatenato l'euforia partenopea che non si vedeva dai tempi di Maradona. Sono passate le generazioni di tifosi, ma si sono dati tutti appuntamento nei luoghi che negli anni Ottanta videro la stessa esultanza, quella del primo scudetto azzurro. Riviera di Chiaia attraversata da caroselli festanti di auto, ingorgo notturno pauroso ma felice, trombette, clacson, una notte insonne per tutti i napoletani, tifosi e non. Fuochi artificiali dai Quartieri Spagnoli al Pallonetto di Santa Lucia, affari d'oro per i venditori di gadget, rigorosamente "pezzottati" (taroccati) del club di Aurelio De Laurentiis.

Città paralizzata in ogni dove: da via Marina via Acton, via delle Repubbliche Marinare, piazza e corso Garibaldi, via Foria, via Toledo, corso Umberto. Una scena su tutte: il bagno nella fontana del carciofo in piazza Trieste e Trento: l'ultima volta è accaduto con la promozione del Napoli in A dopo un cupo periodo di serie minori, ma la memoria porta allo scudetto e alla coppa uefa. Tant'è che dopo "Oi vita mia", celebre ritornello di "‘O surdato nnammurato" parte il coro "poropompero" che era quello della "MaGiCa" il trio Maradona Giordano e Careca nell'epoca d'oro del Calcio Napoli.
Festa, sì. Tutti in giro con un solo obiettivo: attendere l'arrivo della squadra, per festeggiare: la notizia dell'arrivo di Cavani, Lavezzi & co. era stata diffusa via radio ma l'arrivo dei vincitori della Coppa Italia si è concretizzato soltanto alle quattro del mattino. Dopo il viaggio su un treno speciale Frecciarossa alla stazione centrale calciatori e dirigenti sono saliti su un bus scoperto da turisti e hanno percorso le strade illuminate e rumorose come manco a Capodanno.

Notte di baldoria. E un risveglio lento, dolce: una tazzulella di caffè al bar diventa il motivo per parlarne. E negli uffici pubblici non si fa altro. Moltiplicate le vendite dei quotidiani cartacei, migliaia di accessi ai siti internet (compreso fanpage) per guardare foto e video. Perfino gli autobus pubblici si "adattano". Tanti ragazzi disertano la scuola, altri invece ci vanno ma con la sciarpa celeste al collo e le bandiere. E poveri gli amici tifosi bianconeri: per loro sfottò e un manifesto listato a lutto: "Qui si è spenta la Vecchia Signora Juventus".

Autobus con display "tifoso"
Autobus con display "tifoso"
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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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