Molestie, ginnasta olimpica accusa la Federazione Usa: “Ha pagato il mio silenzio”
La campionessa olimpionica McKayla Maroney ha accusato la federazione americana, il comitato olimpico Usa e la Michigan State University di aver pagato per il suo silenzio sulle molestie sessuali che avrebbe subito da parte dell'ex medico della nazionale, Larrry Nassar. L'ex ginnasta, più volte campionessa mondiale e che nei mesi scorsi aveva aderito sui social alla campagna #MeToo lanciata dopo lo scandalo Weinstein, con una denuncia depositata nei giorni scorsi presso un tribunale di Los Angeles ha parlato di un sistema con il quale si sarebbe cercato sistematicamente di mettere a tacere tutte le vittime e impedire così le indagini delle forze dell'ordine. La federazione avrebbe fatto firmare alla Maroney un accordo di non divulgazione in cambio di un risarcimento che secondo il Wall Street Journal ammonta a 1,25 milioni di dollari. L'avvocato della ginnasta, John Manly, ha detto alla Espn che la sua cliente ha firmato l'accordo perché in quel momento era traumatizzata.
L'ex medico già condannato per una serie di reati – L'ex medico della nazionale Larrry Nassar è accusato di aver abusato di 140 donne, anche delle minorenni, con la scusa di trattamenti medici. L’uomo, che ha ammesso le sue responsabilità in tribunale, è in attesa di sentenza. È stato intanto condannato a 60 anni di carcere in una prigione federale nell'ambito di un'altra inchiesta per possesso di immagini di pornografia infantile. Le molestie ai danni della Maroney sarebbero iniziate quando aveva 13 anni e sarebbero andate avanti fino alla fine della sua carriera nel 2016. Anche altre due campionesse olimpiche, Aly Raisman e Gabby Douglas, hanno pubblicamente accusato l'ex medico. Nassar è stato dal 1997 al 2016 il medico della squadra di ginnastica della Michigan State University, nonché professore associato dello stesso College.
