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Mistero sulla morte del magistrato argentino, sulle mani non c’è polvere da sparo

Giallo sulla morte del Procuratore Alberto Nisman, che accusava la Presidente Kirchner di aver insabbiato l’inchiesta su un attentato antisemita per coprire le responsabilità iraniane.
A cura di Antonio Palma
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Si infittisce sempre di più il mistero attorno alla morte del magistrato argentino Alberto Nisman, trovato senza vita alla vigilia di un'audizione in parlamento dove doveva presentare le accuse contro la presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner. Anche se la presidente sostiene si tratti di un suicidio non collegato alla sua vicenda, in realtà sia l'autopsia sia le analisi effettuate sul corpo del magistrato sembrano smentire le ipotesi dell'estremo gesto. Sulle mani del Procuratore in effetti non sono state rilevate tracce di polvere da sparo nonostante in casa vicino al suo corpo sia stata trovata una pistola calibro 22 di un suo collaboratore. Il pm incaricato delle indagini, Viviana Fein, ha dichiarato però che potrebbe essere solo un problema tecnico e che al momento non sembrano esserci elementi a sostegno di un intervento esterno nella morte del magistrato. L'ipotesi al momento è che Nisman sia stato "indotto al suicidio".

Nisman era protetto dalla polizia

Il corpo di Nisman, 51 anni, sposato e padre di due figlie, è stato ritrovato nella vasca da bagno della sua abitazione con un colpo di pistola alla testa. Dopo aver lanciato apertamente le sue accuse contro la presidenza e dopo diverse minacce ricevute, il procuratore era protetto dalla polizia nei suoi spostamenti fori casa. A scoprire che qualcosa non andava sono stati proprio gli agenti addetti alla sua sicurezza che hanno avvertito i loro superiori che Nisman non rispondeva al telefono. Kirchner dal suo canto suggerisce che la presentazione della denuncia del magistrato sia stata decisa da qualcun altro che aveva preparato il dossier da mettere nelle mani del pm.

I dubbi di Kirchner

La presidente inoltre si sofferma sui particolari molto dubbi della vicenda, chiedendo: "Perché un impiegato della magistratura lascia sabato a Nisman la pistola calibro 22 che domenica provocherà la sua morte? Per difesa? Una calibro 22? Quando il magistrato vive al Torre Le Parc di Puerto Madero, dotato di sistema di vigilanza intelligente, con codici di accesso, telecamere di videosorveglianza e la costante custodia della Prefettura? E poteva contare sulla vigilanza dedicata di dieci agenti della polizia federale?".

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