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Violenta una 14enne nel bagno del laboratorio tessile dei genitori: 50enne condannato a 6 anni

Il Tribunale di Brescia ha condannato in primo grado a 6 anni di reclusione un 50enne accusato di violenza sessuale aggravata. Nel 2019 l’uomo avrebbe abusato di una ragazzina 30 anni più piccola nel bagno del laboratorio tessile dei genitori a Castenedolo.
A cura di Enrico Spaccini
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(immagine di repertorio)
(immagine di repertorio)

Un 50enne è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione dal Tribunale di Brescia per violenza sessuale aggravata. I giudici della Prima Sezione Penale, presieduta da Mauro Ernesto Macca, lo hanno ritenuto responsabile degli abusi che avrebbe commesso nel 2019 ai danni di una ragazzina di 14 anni in un capannone di Castenedolo, dove la presunta vittima viveva insieme ai genitori. Il sostituto procuratore Carlo Pappalardo aveva chiesto una condanna a 8 anni di reclusione. Una volta che la pena sarà diventata definitiva e sarà estinta, i giudici hanno imposto l'espulsione dell'imputato dal territorio italiano.

Stando a quanto ricostruito dalle indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Brescia, i fatti contestati al 50enne risalirebbero a novembre del 2019. All'epoca l'uomo, che aveva 44 anni, lavorava in un laboratorio tessile di Castenedolo e viveva a stretto contatto con i suoi datori di lavoro e la loro figlia 14enne, tutti di nazionalità cinese. Una sera la ragazzina sarebbe andata a farsi una doccia, ma poco dopo in bagno sarebbe entrato anche il collega dei genitori, che ha 30 anni più di lei, in accappatoio. Là dentro l'uomo avrebbe costretto la 14enne a subire atti sessuali, minacciando conseguenze gravi per lei e i genitori.

Gli abusi sarebbero stati interrotti dalla madre della ragazzina, accorsa dopo aver sentito le sue urla e le richieste d'aiuto. La donna avrebbe visto il collega uscire dal bagno nudo e sua figlia alle spalle in lacrime. La 14enne era stata, quindi, accompagnata in pronto soccorso, mentre il giorno seguente la famiglia ha presentato denuncia ai carabinieri.

Come riportato dal Giornale di Brescia, l'uomo da quel giorno avrebbe fatto perdere le sue tracce. Solo qualche tempo dopo si sarebbe ripresentato al capannone per recuperare i suoi effetti, ma avrebbe rischiato di venire aggredito dai suoi ex colleghi che avevano saputo di quanto accaduto. Ieri, martedì 20 maggio, è arrivata nei suoi confronti la condanna in primo grado per violenza sessuale aggravata.

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