Violenta l’ex fidanzata a casa degli anziani per cui lei lavora: arrestato un ventenne

Un ragazzo di vent'anni è stato arrestato perché accusato di aver picchiato e violentato l'ex fidanzata. La vittima si è presentata dagli agenti del nucleo tutela donne e minori della polizia locale di Milano e ha raccontato di aver subito l'abuso nell'abitazione degli anziani, per i quali lavora. Ha poi mostrato trenta screenshot di conversazioni su Wtatsapp, venti fotografie di lividi e ferite su braccia, gambe e volto e quattro video.
La relazione tra i due è terminata una prima volta a settembre 2024 quando il ventenne l'ha picchiata talmente forte da farla finire in ospedale. Per quell'aggressione, è scattata una denuncia che poi, a febbraio 2025, è divenuta una condanna a due anni con pena sospesa. Per lui è scattato il divieto di avvicinamento alla vittima e l'applicazione del braccialetto elettronico.
Dopo quelle violenze, ha ricontattato la ex, le ha chiesto scusa e l'ha convinta a tornare insieme sostenendo di essere cambiato. Ad aprile, la donna ha scoperto un tradimento e ha così deciso di lasciare il compagno. Il ragazzo ha iniziato a perseguitarla telefonicamente e sui social. Le ha anche inviato un video con una pistola in pugno.
A giugno, si è poi presentato nella casa degli anziani in cui l'ex lavora come badante. L'abitazione si trova a Cernusco sul Naviglio, comune dell'hinterland di Milano. Dopo aver scoperto l'esistenza di una chat tra lei e un altro uomo, l'avrebbe picchiata con calci e pugni, avrebbe preso un coltello da cucina per poi violentarla. Le avrebbe poi preso il cellulare e chiesto mille euro per la restituzione.
Dopo quell'episodio, ha continuato a perseguitarla e fare irruzione a casa degli anziani. A dicembre, la vittima lo ha denunciato: agli agenti ha raccontato di essere stata picchiata e minacciata per mesi. Grazie al suo racconto, gli agenti della locale lo hanno arrestato per violenza sessuale, estorsione e atti persecutori. La giudice per le indagini preliminari di Milano, Tiziana Landoni, ha convalidato l'arresto considerato il concreto "pericolo di reiterazioni di fatti analoghi" e il rischio che possa avere comportamenti più gravi e violenti.