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Vincenzo Lanni era stato allontanato dalla comunità di recupero per “atteggiamento non idoneo alle regole”

Vincenzo Lanni è stato arrestato la sera del 3 novembre per il tentato omicidio di una 43enne, accoltellata alla schiena in piazza Gae Aulenti a Milano. Il 59enne era entrato nella comunità 4Exodus nel Varesotto dopo la condanna per due fatti analoghi avvenuti 10 anni fa a Bergamo, ma era stato allontanato per “atteggiamento non idoneo alle regole”. Aveva già terminato di espiare la pena ed era libero.
A cura di Enrico Spaccini
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Da quasi un anno Vincenzo Lanni non era più considerato socialmente pericoloso e fino a pochi giorni fa era ospite della cooperativa 4Exodus di Lonate Pozzolo (in provincia di Varese) per un percorso di reinserimento sociale e lavorativo. Il 59enne bergamasco era stato condannato nel 2016 per duplice tentato omicidio, perché l'anno prima aveva seguito e accoltellato due anziani a Villa di Serio e Alzano Lombardo scelti tra i passanti in modo casuale. Come spiegato in un comunicato firmato da Marco Pagliuca, rappresentante legale di 4Exodus, poco più di una settimana fa "l’équipe ha ritenuto opportuno interrompere l’accoglienza" di Lanni per "un atteggiamento non idoneo alle regole del contesto". Il 59enne si era quindi allontanato da Lonate Pozzolo, trovando una sistemazione in un albergo. Ieri, lunedì 3 novembre, è stato di nuovo arrestato per tentato omicidio per aver accoltellato una donna, anche lei scelta per caso, in piazza Gae Aulenti a Milano.

Il ricovero nella cooperativa e il percorso continuato "volontariamente"

Lanni ha lavorato per anni come programmatore informatico, professione interrotta quando nel 2015 ha tentato di uccidere con un coltello due anziani a Villa di Serio e Alzano Lombardo. L'uomo era stato arrestato dopo che, con il filo delle cuffiette di un walkman, aveva provato a strangolare una donna sulle mura di Bergamo Alta. Per quegli episodi era stato condannato a 8 anni di carcere e a 3 anni di ricovero in una Rems. Come ha spiegato Pagliuca di 4Exodus, il 59enne era entrato nella cooperativa di Lonate Pozzolo "nell’ambito di un percorso di reinserimento sociale a maggio del 2020", prima come affidamento in prova ai servizi sociale e poi, terminata la pena, con la misura di sicurezza rivalutata di anno in anno.

Tornato in libertà, Lanni non era più considerato socialmente pericoloso dal dicembre del 2024, ma aveva scelto comunque di proseguire il percorso che aveva iniziato nella cooperativa 4Exodus. Pagliuca ha precisato che "pur non essendosi mai verificati episodi di aggressività, sono emersi alcuni atteggiamenti che l’équipe educativa ha prontamente segnalato ai servizi specialistici competenti", ma non sarebbero mai state evidenziate particolari criticità.

L'allontanamento e l'aggressione di piazza Gae Aulenti

Le cose sarebbero cambiate all'incirca una settimana fa. "Il signor Lanni ha avuto un atteggiamento non idoneo alle regole del contesto e quindi l’équipe ha ritenuto opportuno, anche a seguito delle diverse opportunità offertegli nel corso degli anni, di interrompere l’accoglienza", si legge nel comunicato stampa, "suggerendogli di rivolgersi ai servizi specialistici di riferimento e offrendo la disponibilità all’accompagnamento". A quel punto, il 59enne avrebbe accettato quanto gli era stato offerto, ma proprio mentre veniva trasferito avrebbe deciso di abbandonare il veicolo e allontanarsi "esercitando un diritto che gli spettava pienamente essendo uomo libero", ha sottolineato Pagliuca.

Dopo quel giorno, Lanni si sarebbe sistemato in un albergo di Milano. La mattina del 3 novembre, intorno alle 9, il 59enne ha colpito con un coltello una 43enne che stava andando al lavoro in piazza Gae Aulenti e si è allontanato. In serata è stato rintracciato e arrestato, dopo che la sorella gemella lo ha riconosciuto nel video delle telecamere di sicurezza che era stato reso pubblico.

Interrogato dalla sostituto procuratrice Maria Cristina Ria, ha spiegato di aver scelto il luogo dove colpire in quanto "simbolo del potere economico", ma la vittima sarebbe stata individuata per caso, proprio come fece a Bergamo 10 anni fa. Ora Lanni è di nuovo in carcere con l'accusa di tentato omicidio, mentre la 43enne è ricoverata all'ospedale Niguarda in prognosi riservata, dopo un intervento chirurgico di due ore.

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