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Variante Omicron, Galli: “Mi aspettavo che arrivasse, dovrà essere un Natale attento”

I quattro casi di variante Omicron in Lombardia non stupiscono l’infettivologo Massimo Galli che a Fanpage.it dice: “Quando una variante ampiamente diffusiva inizia a circolare arriva più o meno ovunque”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono saliti a quattro casi di variante Omicron tra Milano, Magenta e Lodi. Due persone hanno contratto la variante del virus in Lombardia considerato che non sono rientrate dal Sudafrica. Al momento le loro condizioni non sembrerebbero essere gravi. L'agenzia di tutela della salute della città metropolitana di Milano – che ha competenze anche per il territorio di Lodi – ha avviato il tracciamento e saranno tamponati anche i contatti stretti. La presenza della variante nel territorio lombardo non stupisce gli esperti: "Quando una variante ampiamente diffusiva inizia a circolare arriva più o meno ovunque", ha spiegato a Fanpage.it l'infettivologo Massimo Galli, primario del reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano. Proprio nei laboratori dell'ospedale Sacco – e anche in quelli del San Matteo di Pavia e al parco tecnologico di Lodi – è stato effettuato il sequenziamento.

Due delle persone risultate positive alla variante Omicron in Lombardia, non erano di ritorno dal Sudafrica. Questo significa che è già diffusa sul nostro territorio? 

Mi aspettavo che arrivasse. Quando una variante ampiamente diffusiva inizia a circolare arriva più o meno ovunque nonostante si cerchi di limitare il possibile accesso. È infatti altamente verosimile che il tempo di latenza tra la comparsa di una variante altamente diffusiva e la sua scoperta sia più che sufficiente perché questa sia già diffusa ben al di là i confini dell'area geografica in cui si è manifestata. Soprattutto in un mondo globalizzato.

Questa variante è quindi destinata a diventare predominante? E questo potrebbe portare a un incremento dei numeri dei casi? 

È probabile che possa diventare predominante, anche se tutto dovrà essere confrontato. Ed è possibile che il fatto che diventi predominante possa portare a un incremento dei numeri dei casi.

Cosa sappiamo di questa variante, in termini di gravità o resistenza ai vaccini? 

Ancora poco. Mi aspetto dati più robusti in tempi brevi. È una variante piena di mutazioni e avendo molte mutazioni non è inverosimile che possa essere meno efficiente. La minore efficienza potrebbe, ma ribadisco potrebbe, essere segno di minor patogenicità. Sono tutti condizionali obbligati, anche se questo potrebbe essere un aspetto positivo. L'aspetto negativo è che è molto diffusiva e che, probabilmente, o almeno in parte, potrebbe essere in grado di sfuggire di più agli anticorpi evocati dal vaccino. Quanto sfugga sul versante del maggior rischio di infezione nei vaccinati e quanto invece implichi anche una minor capacità dei vaccinati di difendersi se infettati dalla malattia grave, è questione ancora molto sub iudice. Anche se sembra, e ancora una volta dico sembra, che i vaccini tengano con la variante Omicron per quanto riguarda lo sviluppo dei casi gravi. Se poi è veramente meno patogena, significa più infezioni ma molti meno casi gravi.

Se dovesse circolare molto, dobbiamo aspettarci un passaggio nelle zone più a rischio e dobbiamo avere paura per Natale?

La mia opinione è che comunque dovrà essere un Natale attento, ma non necessariamente un Natale chiuso.

È d'accordo sull'estensione dello stato d'emergenza? 

Sì, sono d'accordo. Il discorso sullo stato d'emergenza non si deve nemmeno porre. C'è e va mantenuto almeno fin quando la situazione non presenta connotazioni diverse.

Eventi come mercatini di Natale, è bene mantenerli? Potrebbero essere situazioni a rischio?

Decide chi ha competenza. Anche per questi eventi il termine prudenza è da ricordare e mantenere.

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