Rifiuti illeciti per produrre energia elettrica: sequestrati 3,9 milioni di euro a due imprese agricole

Usavano rifiuti illeciti per alimentare degli impianti di biogas, avrebbero inoltre truffato lo Stato e prodotto fanghi inquinanti venduti come concime a diverse aziende: è quanto scoperto dalla Direzione distrettuale Antimafia di Milano, insieme alla Guardia di Finanza del comando provinciale di Lodi e ai Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Parma. Per questo motivo sono stati sequestrati beni per oltre 3,9 miliardi di euro a due imprese agricole di Pieve Fissiraga e Villanova de Sillaro, entrambe in provincia di Lodi. A disporre il sequestro è stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano. Sotto accusa tre amministratori, tutti imparentati tra loro.
I rifiuti illeciti spacciati come "concime organico"
L'indagine è partita nel 2018 e ha permesso di scoprire come i rifiuti venivano utilizzati per produrre il digestato – fondamentale per produrre energia elettrica – all'interno degli impianti di biogas. Tra il 2018 e il 2019 le due imprese avrebbero alimentato gli impianti con oltre 3.600 tonnellate di miscele di rifiuti: a molti di questi non sarebbero stati nemmeno tolti i confezionamenti di plastica, vetro e altri materiali non biodegradabili, altri invece erano scarti alimentari che arrivavano dalla grande distribuzione. Questi rifiuti illeciti venivano anche utilizzati e distribuiti in maniera impropria come "concime organico". Concime che poi sarebbe finito sui campi di altre aziende che erano all'oscuro di tutto.
Sequestro da oltre 3,9 milioni di euro
I tre amministratori e altri due tecnici sono quindi stati indagati con l'accusa di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Per questo motivo è stato disposto il sequestro di oltre 3,9 milioni di euro che corrisponde a quanto le due aziende avrebbero dovuto versare per lo smaltimento dei rifiuti e per i conseguenti cicli produttivi e a quanto hanno ottenuto indebitamente come incentivi per la produzione di energia elettrica che sarebbe stata prodotta con gli stessi impianti a biogas alimentati con i rifiuti illeciti. In totale sono stati sequestrati 44 immobili, tra cui un agriturismo, per un valore di oltre due milioni di euro, alcuni conti bancari e denaro custodito nella sede di una delle due imprese.