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Un anno fa veniva uccisa Giulia Tramontano, la mamma: “Con lei un rapporto speciale, sono ferma a quel 27 maggio”

È passato un anno esatto dal giorno in cui hanno perso la vita Giulia Tramontano e Thiago, il bimbo che portava in grembo, per mano del compagno di lei e futuro padre del piccolo. Giulia è stata una vittima di femminicidio, ma prima ancora una donna forte, che merita di essere raccontata.
A cura di Chiara Daffini
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È un sabato mattina il 27 maggio 2023, esattamente un anno fa. Il cielo in provincia di Milano è poco nuvoloso con una temperatura mite. Giulia Tramontano ha compiuto 29 anni da tre settimane e in grembo porta il piccolo Thiago, che dovrebbe nascere ad agosto. Sente in videochiamata la mamma, Loredana Femiano, con la quale ha un rapporto strettissimo: sembra serena, le racconta delle cose che vuole prendere al bambino.

"Aspetta – le risponde la madre, che vive a Sant'Antimo, in provincia di Napoli -, tra due settimane vengo a Milano e le acquistiamo insieme". Nessuna delle due sa che nel giro di qualche ora le loro vite cambieranno per sempre. Stroncata senza umana pietà quella di Giulia e del suo bambino, per mano del compagno e padre degli stessi. Finita anche quella di Loredana, come scriverà per messaggio a Fanpage.it otto giorni dopo. "Giulia era la luce dei miei occhi. Ora sono in un tunnel senza fine".

Lo stesso tunnel in cui la figlia Giulia era rimasta intrappolata, suo malgrado, dopo l'inizio della relazione con quello che doveva diventare il padre di suo figlio e che invece si è rivelato il suo assassino. Il nome è ormai noto in tutta Italia, ma oggi è la giornata di Giulia e in queste righe non può esserci spazio per lui.

Chi era Giulia Tramontano

Giulia era una donna forte e indipendente. Dal suo paese natale, Sant'Antimo, si era trasferita in Lombardia per studiare, precisamente alla Iath Academy di Cernobbio, con l'obiettivo di lavorare poi nel turismo. La pandemia aveva scombinato i suoi piani, mettendo in crisi il settore, ma Giulia non si era data per vinta e, al fine di mantenere la propria autonomia, aveva trovato un impiego come manager alla Contempora srl, una società specializzata negli affitti brevi. Nel frattempo viveva a Milano con una coinquilina.

"Era sempre delicata garbata, gentile: se le facevi un complimento te lo girava subito – racconta la mamma Loredana a Fanpage.it -. Io la guardavo e le dicevo ‘Giulia, mamma mia, sei bellissima così vestita' e lei subito mi rispondeva ‘Mamma sei bellissima tu‘. Nei suoi gesti e nei suoi movimenti era sempre così delicata, non amava rubare la scena mai".

Pur essendosi trasferita a chilometri di distanza, Giulia manteneva ben saldi i legami con la sua famiglia, composta da mamma Loredana, papà Franco, e la sorella e il fratello minori, Chiara e Mario. Così come continuava a dimostrare orgoglio e amore per la sua terra, Napoli, tanto nel tifo calcistico quanto per le tradizioni: a Pasqua, per esempio, se non poteva raggiungere la famiglia preparava il casatiello direttamente in video chiamata con la madre.

“Tutti mi hanno sempre presa in giro perché dicevano che Giulia era la mia preferita – ci confida Loredana – ovviamente un genitore non può dire di avere un figlio preferito, ma è vero, con Giulia avevo rapporto speciale, eravamo una cosa sola”.

A Giulia piaceva tenere in ordine gli spazi in cui viveva ed era ancora una volta mamma Loredana la sua "guida a distanza": dalla pulizia della vasca da bagno a come non lasciare aloni sul televisore. Particolari che da teneri ricordi diventeranno agghiaccianti indizi durante il processo a carico di chi l'ha uccisa, quando Loredana, nell'aula della Corte d'Assise di Milano ripercorrerà il momento in cui straziata, aveva varcato l'ingresso della casa di Senago durante i giorni in cui si stavano svolgendo le ricerche della figlia.

Tutte potremmo essere Giulia Tramontano

È il 2021 quando l'incontro con un uomo e l'inizio di una nuova relazione velocemente turbano la serenità della ragazza, che non è mai stata una persona possessiva e gelosa, ma improvvisamente inizia a sospettare, prima del partner e poi persino di sé stessa. Meccanismo, quest'ultimo, tipico delle relazioni violente, dove il carnefice punta a isolare la vittima da amici e familiari, per far sì che gli unici occhi con i quali lei si possa guardare siano quelli di lui. Lui che le dice: "Quella sbagliata sei tu".

Un'altalena emotiva, fatta di pochi, pochissimi, momenti in up e tanti, troppi, periodi di down. Ma quello che è diventato il convivente di Giulia e il futuro padre del bambino che aspetta non riesce nel suo intento: Giulia continua a poter contare sulla propria famiglia. La mamma è sempre pronta all'ascolto, anche mentre è al lavoro, il papà le assicura tutto l'appoggio, per lei e il bambino, la sorella Chiara intuisce la tossicità della relazione e la mette in guardia, anche a costo di indispettirla. Infine è la stessa Giulia a capire, ma dal realizzare all'agire fisiologicamente passa del tempo, tempo che purtroppo questa giovane donna non ha avuto.

"Mai avrei immaginato quello che poi è accaduto, da mamma avevo percepito che lui stava cercando di chiudere Giulia in una bolla, di allontanarla da tutti, ma con noi non c’è mai riuscito, Giulia era ed è parte fondamentale della nostra famiglia", dirà mesi più tardi a Fanpage.it la mamma di Giulia.

Due giorni prima di essere uccisa Giulia Tramontano scriveva al suo assassino di non avere più intenzione di "Combattere e vivere una vita non soddisfatta al fianco della persona sbagliata". Aveva finalmente trovato dentro di sé la forza di dire basta: "Io lo lascio. Andrò avanti con mio figlio", diceva a una collega qualche ora prima di morire. L'intenzione era usufruire della maternità per assentarsi dal lavoro e farsi venire a prendere dai genitori per tornare insieme a loro a Napoli. Vivere serena accanto a chi l'amava davvero. Poi però non è andata così e nella prima serata di sabato 27 maggio Giulia e Thiago hanno smesso di vivere.

Giulia Tramontano insieme ai genitori e alla sorella
Giulia Tramontano insieme ai genitori e alla sorella

Che cosa succederà oggi in aula

È passato un anno esatto da quel giorno, ma per la famiglia di Giulia Tramontano il tempo si è fermato: "Qua non si va avanti – dice Loredana Femiano a Fanpage.it -. Io sono ferma a quel 27 maggio". E proprio in questa data così dolorosa quella mamma e quel papà, quel fratello e quella sorella, dovranno sentire in aula le parole di chi ha ucciso Giulia.

"Sembra una beffa – commenta Loredana -, ho chiesto alla pm se non fosse possibile evitare proprio questo giorno, ma la sua risposta è stata che ‘dobbiamo fare presto'". E a questa decisione la famiglia Tramontano, con la compostezza, la dignità e il rispetto da sempre dimostrati, si è dovuta adattare. "Non mi tiro mai indietro – dice Loredana -, ma stavolta non so se me la sentirò di ascoltare".

Amara, perché la donna che l'ha ispirata è scomparsa proprio in questi giorni, ma anche dolce, la dedica di mamma Loredana alla sua "bambina": "Io le dicevo sempre che la canzone ‘Immensamente Giulia' delle Vibrazioni secondo me l'avevano pensata unicamente per lei e Giulia con una risata tenera mi rispondeva ‘Ma dai, lo pensi tu!'. È vero, per me sarà sempre immensamente Giulia".

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