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Uccisero e occultarono il cadavere del “Necio” della gang latina MS-13: condannati tre salvadoregni

Sono stati condannati in primo grado a pene che vanno dai 14 ai 17 anni di carcere tre salvadoregni di 22, 24 e 32 anni responsabili dell’omicidio del connazionale 37enne Ernesto Odir Barrientos Tula, detto “Il Necio” e appartenente come i suoi assassini alla gang di latinos MS-13. Il suo cadavere fu trovato nel marzo del 2019 in un campo nel comune di San Giuliano Milanese.
A cura di Chiara Ammendola
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Hanno 22, 24 e 32 anni i tre uomini condannati in primo grado per l'omicidio di Ernesto Odir Barrientos Tula, il 37enne salvadoregno detto il "Necio", trovato morto il 9 marzo del 2019 a Rocca Brivio, frazione di San Giuliano Milanese, comune alle porte di Milano. A ucciderlo furono 35 coltellate sferrate dai tre, tutti suoi connazionali, e come lui appartenenti alla gang di latinos Mara Salvatrucha meglio conosciuta come MS-13. Le condanne inflitte in primo grado dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lodi variano da 14 anni e 8 mesi a 17 anni di carcere.

L'omicidio avvenuto nell'ambito di una faida interna alla Mara Salvatrucha

Secondo il giudice sono stati loro ad attirare in una trappola il "Necio", il 13 gennaio 2019, giorno della scomparsa dell'uomo: portato nel comune di San Giuliano con una scusa è stato aggredito e accoltellato mortalmente al petto. Poi il suo corpo è stato seppellito in un campo dove è stato ritrovato solo dopo due mesi, il 9 marzo, dopo che il 5 febbraio i famigliari ne denunciarono la scomparsa alle forze dell'ordine. Fu poco dopo il ritrovamento del cadavere del Necio che gli inquirenti si misero sulle tracce dei tre, poi arrestati dalle forze dell'ordine. Secondo quanto ricostruito dall'accusa, l'omicidio sarebbe maturato in un contesto di criminalità organizzata, quella di cui i quattro facevano parte, la MS-13. Stando a quanto riportato da IlGiorno il giudice ha condannato i tre salvadoregni anche al risarcimento delle spese processuali e a un risarcimento provvisionale di centomila euro a favore della sorella della vittima.

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