Uccise Sara Centelleghe con 67 forbiciate, 19enne rinviato a giudizio: rischia l’ergastolo

Nel corso della giornata di oggi, martedì 9 settembre, il gup Vito Di Vita ha rinviato a giudizio per rapina e omicidio Jashandeep Badhan, il 19enne accusato dell'omicidio di Sara Centelleghe, uccisa con 67 forbiciate lo scorso ottobre a Costa Volpino, in provincia di Bergamo. La prossima udienza è fissata per il 28 ottobre.
Sara Centelleghe, uccisa con 67 forbiciate: cosa sappiamo
Secondo gli inquirenti, lo scorso 26 ottobre Badhan si sarebbe dato appuntamento sotto casa della vittima con un'amica di Centelleghe poco dopo la mezzanotte. Sull'accaduto il ragazzo ha riferito che una volta sotto il palazzo non avrebbe trovato la 17enne e che, per questo, avrebbe deciso di passare dai garage e salire fino all'appartamento della vittima per cercare l'amica. Trovata la porta aperta, sarebbe entrato e lì sarebbe stato sorpreso dalla 18enne mentre frugava in uno zaino. È a quel punto che lui l'avrebbe aggredita colpendola con alcuni pugni e 67 forbiciate.
Manca, però, qualche tassello al racconto. In quel lasso di tempo dove si trovava l'amica 17enne (oggi indagata per spaccio e favoreggiamento dalla procura dei minorenni di Brescia)? Inizialmente la ragazza aveva riferito di essere uscita per comprare una Red bull al distributore automatico sotto casa. Tale versione, però, è stata smentita dall'analisi dei video delle telecamere di sorveglianza e dai messaggi con Badhan. "Non volevo che i miei genitori sapessero della droga", aveva spiegato la ragazza in occasione dell'interrogatorio che si è tenuto lo scorso maggio.
La 17enne ha poi raccontato di aver preparato 3 grammi di hashish e di essere uscita senza chiudere la porta a chiave mentre l’amica dormiva. Una volta in strada non avrebbe, però, trovato il 20enne che le avrebbe scritto: "I miei mi hanno sgamato, non sono potuto uscire". Una volta rientrata, però, avrebbe trovato l'amica agonizzante a terra. Dopo aver chiamato i soccorsi la ragazza sarebbe poi scesa nuovamente in strada per sbarazzarsi della scorta di hashish e del bilancino di precisione in un cestino dei rifiuti (poi ritrovato). Interrogato sulla questione dagli inquirenti, il 20enne ha confermato che cercava l'hashish per calmarsi dopo avere assunto "cocaina, eroina e cortisone". Difeso dall’avvocato Roberto Grittini, Badhan ha però negato di essere salito nell'appartamento con l’intenzione di rapinare la ragazza così come di aver visto l’amica sotto casa.
Oggi il gup Vito Di Vita ha rinviato a giudizio il 19enne e ha fissato la prima udienza il prossimo 28 ottobre. Al momento, il 19enne rischia l'ergastolo a soli 19 anni per rapina e omicidio aggravato dalla crudeltà, dalla minorata difesa e per essere stato commesso per rapinare.