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Truffa sulle bollette, scoperti nuovi addebiti illegali: 9 centesimi se si visitavano alcuni siti web

Si allarga l’inchiesta della procura di Milano sulla presunta maxi truffa telefonica che coinvolge la società Wind-Tre. Sarebbero infatti emersi altri addebiti illegali sui telefonini di migliaia di utenti: 9 centesimi alla volta, con tetto di un euro per non farli insospettire, che venivano scalati se si visitavano alcune pagine web.
A cura di Francesco Loiacono
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Foto di repertorio
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Nuovo capitolo nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano su presunte truffe nei servizi telefonici a pagamento che aveva coinvolto la società Wind-Tre e aveva portato nel luglio del 2020 a sequestri per 21 milioni di euro. Secondo quanto riferisce Luigi Ferrarella sul "Corriere della sera", ieri il giudice per le indagini preliminari Patrizia Nobile ha disposto il sequestro preventivo di 204mila euro sui conti di Accenture e di 109mila euro sui conti di Vetrya.

Il meccanismo della presunta truffa: addebiti da 9 centesimi, con tetto di un euro

Le due società sarebbero coinvolte in un altro presunto addebito fraudolento di soldi dai telefonini di chi era abbonato a Wind: un costo di 9 centesimi che gli utenti pagavano inconsapevolmente ogni volta che visitavano determinate pagine internet. L'ingegnere ex consulente di Accenture che avrebbe svelato il meccanismo della truffa agli inquirenti milanesi, il pubblico ministero Francesco Cajani e il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, ha anche spiegato che gli addebiti si fermavano a un tetto di un euro in maniera da non far insospettire gli utenti quando ricevevano la bolletta.

Lo scorso luglio l'inchiesta della procura di Milano aveva portato alla luce una presunta maxi truffa ai danni di migliaia di cittadini, che si sarebbero trovati addebitati sulle proprie bollette telefoniche servizi non richiesti, come meteo o oroscopo, senza averli mai richiesti. L'attivazione avveniva infatti in molti casi col meccanismo "zero click”: non c’era neanche bisogno che l’utente cliccasse su banner o siti, ma solo che vi transitasse. Dall'inchiesta era emerso che alcune società coinvolte nella presunta truffa avevano a disposizione elenchi con milioni di numeri telefonici su cui attivare i servizi non richiesti, ma anche "black list" di numeri che era meglio "non toccare".

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