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Torna libero il rapper Baby Gang: il Tribunale del Riesame accoglie l’istanza

Il rapper Baby Gang torna libero: il Tribunale del Risame ha accolto la richiesta di scarcerazione che era stata presentata dal legale del 20enne. Il giovane era stato arrestato il 20 gennaio scorso con l’accusa di aver commesso delle rapine tra Milano e Vignate.
A cura di Ilaria Quattrone
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Oggi, giovedì 10 febbraio, torna libero il rapper Baby Gang: il ventenne, all'anagrafe Zaccaria Mouhib, era stato arrestato il 20 gennaio scorso con l'accusa di aver commesso alcune rapine tra Milano e Vignate. Oltre lui, erano stati posti agli arresti domiciliari anche il rapper Neima Ezza e Samy Free. L'avvocato di Baby Gang, Niccolò Vecchioni, ha fatto sapere a Fanpage.it che il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione.

La difesa di Baby Gang

La difesa ha contestato il provvedimento relativo alla custodia cautelare in carcere perché, come riportato nell'istanza presentata al Riesame, sostiene che vi siano lacune nell'analisi probatoria. In primis si fa riferimento ai tabulati telefonici: come aveva detto durante l'interrogatorio, Baby Gang , il 12 luglio – giorno della rapina a Vignate – il rapper sarebbe rimasto nel Comune fino alle 13.38. La rapina è poi avvenuta alle 20.20: il rapper ha raccontato che in quel momento non si trovava a Vignate, ma si stava spostando verso la Riviera Romagnola per un'esibizione. Per quanto riguarda la rapina alle colonne di San Lorenzo, il giudice aveva rilevato l'inconsistenza degli indizi nonostante vi fosse il riconoscimento da parte della vittima. Il suo cellulare però in quelle ore lo avrebbe localizzato in un altro comune.

Il riconoscimento fotografico

Altro punto contestato è quello relativo al riconoscimento fotografico. Secondo la difesa, il gip non avrebbe tenuto in considerazione l'ipotesi di un errore nel riconoscimento da parte delle vittime. Un'eventualità che, come si evince dalla memoria, "risulta tutt'altro che remota nel caso di specie: basti osservare che con il medesimo atto ricognitivo entrambe le persone offese hanno indicato come uno dei due rapinatori un altro giovane", ragazzo che le indagini hanno poi accertato essere totalmente estraneo ai fatti. Questa erronea identificazione "pregiudica gravemente l'efficacia probatoria delle individuazioni fotografiche". Nell'istanza, la difesa fa inoltre riferimento anche all'aspetto economico: in particolare all'incompatibilità tra i proventi della rapina (circa 110 euro e degli auricolari) e la situazione finanziaria del rapper, firmatario di alcuni importanti contratti discografici.

La difesa di Neima Ezza

Anche Amine Ez Zaaraoui, in arte Neima Ezza, durante l'interrogatorio ha raccontato che nel momento delle due rapine che gli sono state contestate si sarebbe trovato altrove. A dimostrarlo ci sarebbero alcune stories pubblicate su Instagram e le celle del sue telefonino. Inoltre la difesa aveva affermato che il riconoscimento da parte delle vittime sarebbe avvenuto in un modo non consono.

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Rinviata l'udienza per la sorveglianza speciale

Intanto è stata rinviata al 10 marzo l'udienza per la richiesta elaborata dalla Questura di Sondrio di sottoporre a sorveglianza speciale per due anni Baby Gang. L'udienza era stata fissata all'8 febbraio, ma il legale ha chiesto il rinvio proprio perché in concomitanza con l'istanza di scarcerazione per le due rapine. Sulla sorveglianza, vi sarebbero circa trecento pagine in cui la Questura motiva la richiesta: per gli investigatori sarebbe "socialmente pericoloso" e dedito "alla commissione di reati".

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