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Torna a casa per salutare la madre: giovane ricercato per terrorismo arrestato a Lomagna

Ghaith Abdessalem, 25enne ritenuto vicino agli ambienti dell’estremismo islamista, è stato arrestato a Lomagna, centro della Brianza in provincia di Lecco. Era ricercato dall’antiterrorismo in tutta Europa e latitante da due anni. Tornato a casa per salutare la madre, ha trovato la polizia ad aspettarlo.
A cura di Simone Gorla
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Era uno dei tanti giovani radicalizzati e finiti al centro delle inchieste dell'antiterrorismo nella provincia di Lecco, il territorio ribattezzato qualche anno fa "Lombardistan" per la presenza di tanti uomini e donne simpatizzanti dello Stato Islamico, alcuni dei quali erano pronti a partire per la Siria. Ghaith Abdessalem, 25 anni, era latitante dal 2017 dopo essere uscito dal carcere in seguito a una serie di arresti. Era ricercato in mezza Europa e da due anni non si avevano sue tracce. Ma si è tradito, tornando a Lomagna, in Brianza, per andare a salutare la madre. Al suo arrivo è stato individuato dalla Digos e portato in carcere.

Abdessalem ha origini tunisine, ma è cresciuto in Brianza da giovane integrato. Frequentava i coetanei, vestiva all'occidentale e conduceva una vita normale. Secondo gli inquirenti si sarebbe avvicinato agli ambienti dell'integralismo islamista per l'influenza esercitata da suo fratello maggiore, Ghassen, considerato un affiliato dell'Isis e reclutatore di foreign fighters, in seguito morto in Siria combattendo con le milizie dello Stato Islamico.

Ghaith era finito a sua volta nel mirino dell'antiterrorismo. Per la polizia si era radicalizzato seguendo le orme del fratello, e sarebbe stato pronto a seguirne la strada. Non è mai riuscito nell'intento, limitandosi a fare il  "jihadista da tastiera": pubblicava su Facebook le fotografie del fratello con il fucile in mano, inneggiava al martirio e al jihad. Inoltre, stando alle accuse, una detenzione per reati minori avrebbe contribuito ad accentuarne la radicalizzazione. Per questo era arrivato un provvedimento di espulsione firmato dal Ministro dell'Interno, eseguito il 3 dicembre 2015 con l'accompagnamento alla frontiera aerea di Milano Malpensa.

Il giovane non avrebbe potuto far rientro in Italia fino al 2030, ma nell'estate 2017 era tornato per due volte, venendo nuovamente arrestato. In seguito si erano perse le sue tracce. Avrebbe girovagato tra Francia, Belgio, Germania e Svizzera. Quando è tornato a Lomagna e ha trovato la polizia, non ha opposto resistenza. Si trova ora nella casa circondariale di Pescarenico.

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