“Ti faccio a pezzi, torna a casa tua africana”: la lite condominiale finisce in tribunale

È finita in tribunale la faida condominiale nata tra le stanze e i corridoi di un palazzo popolare a Pavia, in via Sicilia. A esserne vittima sarebbe una donna di origini eritree, 35 anni, perseguitata e insultata da una vicina 68enne: quest'ultima, secondo le testimonianze, si sarebbe scagliata anche contro altri inquilini di via Sicilia.
Per lei, adesso, piomba però il processo. Le accuse? Stalking e violenza condominiale.
La vicina a processo per gli insulti e gli atti persecutori
Accuse dovute a una serie di presunti atti persecutori e di insulti violenti nei confronti della 35enne, che avrebbe finalmente deciso di denunciare la sua aguzzina. "Ti faccio a pezzi, torna in Africa a casa tua", è solo uno dei tanti.
"La situazione è diventata insostenibile: la mia assistita a causa di queste angherie, e per la necessità di tutelare il figlio minorenne, è stata più volte costretta ad andare a dormire dai parenti", le parole dell'avvocato Luigi Cirillo a La Provincia Pavese.
Secondo la ricostruzione in tribunale, i rapporti tra le due donne sarebbero peggiorati a causa di banalissime questioni condominiali, come i rumori provenienti dai rispettivi appartamenti o le recriminazioni per oggetti lasciati negli spazi comuni del palazzo popolare di via Sicilia.
Cos'è lo stalking condominiale
Lo stalking condominiale è un reato non contemplato espressamente dall'art. 612 bis c.p., ma che ha comunque ottenuto riconoscimento giurisprudenziale dalla Cassazione.
Per la precisione, lo stalking condominiale è un reato commesso da chi pone in essere comportamenti molesti e persecutori nei confronti dei vicini di casa, tanto da ingenerare in loro un grave e perdurante stato di ansia, frustrazione e paura per sé o per i propri familiari e da costringerli a cambiare le proprie abitudini di vita.